La Regione Emilia-Romagna ha presentato, nei giorni scorsi, un progetto di semplificazione burocratica per la gestione delle pratiche on-line. Lo “sportello dell’agricoltore”, accessibile dal portale della Regione, consente di presentare direttamente da casa tutte le principali domande di finanziamento: per la Pac e il Psr, innanzi tutto, ma anche per il carburante agevolato, le calamità naturali, le notifiche di produzione biologica e florovivaistica, l’uso degli effluenti zootecnici e, naturalmente, di verificare la propria posizione anagrafica e lo stato delle pratiche in corso.
“L’innovazione è positiva – commenta Enrico Chiesa, Presidente di Confagricoltura Piacenza -. Ridurre gli oneri burocratici è importante per liberare tempo e risorse che gli imprenditori potranno destinare all’attività agricola in senso stretto, ma vogliamo di più: bisogna passare dalla logica della semplificazione degli strumenti all’eliminazione degli adempimenti. Un processo, questo, che si ottiene, però, soltanto con lo strumento della delegificazione, ossia, con l’eliminazione delle norme che prevedono gli adempimenti. Ci riferiamo alle norme inutili e talvolta controproducenti – precisa Chiesa –vanno, invece, salvaguardate le disposizioni utili come quelle che, nel nostro settore, riguardano la salute pubblica e la qualità delle produzioni”.
Di fatto con questo progetto sarebbe più corretto parlare d’informatizzazione che non di semplificazione, un processo certo utile, anche per il tipo di supporto che la Regione stessa ha fornito mettendo in campo adeguati percorsi formativi per gli imprenditori. “Anche all’interno della nostra Associazione stiamo portando avanti un percorso d’informatizzazione per poter informare meglio gli associati, accelerare i tempi delle procedure e gestire più efficacemente la mole di lavoro crescente con minori oneri, ma rimaniamo convinti che il fulcro della semplificazione sia un cambio sostanziale di approccio”. Molto positive, evidenzia l’Associazione degli imprenditori agricoli, sono altre due importanti novità che entreranno nel vivo nel 2013: il Registro unico dei controlli in azienda e la procedura del silenzio-assenso per alcuni adempimenti agricoli. Il Ruc è un vero e proprio archivio informatizzato di tutte le ispezioni e i controlli compiuti dai diversi enti pubblici. Si tratta mediamente di 10 mila ispezioni all’anno da parte di Regione, Province, Comunità montane, Unioni di Comuni, Asl, Arpa, con il coinvolgimento di oltre 300 incaricati.L’obiettivo è ridurne il numero a vantaggio sia del controllore che del controllato, evitando sovrapposizioni e duplicazioni per i controlli che, di fatto, riguardano gli stessi aspetti.
“Occorre, infine – conclude Chiesa – introdurre la logica che valuta le attività nel loro insieme considerandone anche l’impatto economico ed occupazionale e non solo il loro impatto ambientale. In merito a quest’ultimo aspetto, l’attività agricola, poi, risulta ingiustamente incriminata allorquando non si considerano gli effetti positivi dell’attività stessa in termini di manutenzione e gestione del territorio. Dal punto di vista delle norme ambientali, tutto ciò che non è espressamente vietato deve essere permesso, togliendo tutti i margini di discrezionalità che hanno generato la paralisi economica ed il declino del nostro Paese”.