Dalla metà del 2012 le vetrine della Camera di commercio all’interno della Galleria della Borsa sono popolate da personaggi della storia piacentina. Si tratta dell’interessante risultato della collaborazione avviata tra l’ente camerale ed il museo delle cere di Piacenza , che ha sede presso il Castello di Rivalta.
L’iniziativa si colloca nel solco di quelle che intendono promuovere il sistema Piacenza. E’ visibile sia dal pubblico piacentino che transita per Piazza Cavalli ma anche e soprattutto da parte di quei turisti che visitano il centro città e sono alla ricerca di luoghi e particolarità da scoprire.
“Il percorso si è avviato nello scorso luglio con l’esposizione dell’ultimo personaggio venuto alla luce dalla nostra “officina creativa”” – spiega il direttore del Museo Stefano Frontini- “ovvero Francesco Petrarca, legato alla nascita di una delle nostre tradizioni di eccellenza alimentare, i tortelli con la coda, e non a caso collocato in Galleria in occasione di una delle principali sagre della provincia, la festa del Tortello, organizzata da anni a Vigolzone”.
Dopo il Petrarca è stato Gian Paolo Panini, famoso pittore settecentesco, a comparire e da qualche giorno è invece approdato in centro città il Cardinale Giulio Alberoni.
“Il cardinale” – continua Frontini- “si presta, e lo si scopre grazie ad alcuni approfondimenti fatti emergere dal caro collaboratore Roberto Mori, ad essere un virtuoso veicolo per raccontare delle eccellenze culturali e artistiche del nostro territorio, si pensi al Collegio e alla Pinacoteca Alberoni, ancora poco noti al grande pubblico. Non meno utile si rivela essere il porporato, mecenate della nostra città, per ricordare altresì l’antica origine e rinomata qualità plurisecolare dei nostri salumi e dei nostri formaggi di cui il cardinale fu un promoter antelitteram nella Spagna di Filippo V come in tutta Europa”.
L’Opera Pia Alberoni ha accolto con favore l’iniziativa della Camera di Commercio e del Museo delle Cere di ospitare per alcuni mesi in Galleria la cera di Giulio Alberoni.
L’esposizione della statua di cera di Giulio Alberoni diventa infatti oggi anche occasione per richiamare le eccellenze dell’immenso patrimonio storico, artistico, scientifico alberoniano e, attraverso esse, la storia dell’Istituzione di San Lazzaro, che ha la speciale caratteristica di conservare ancora oggi la funzione originaria per la quale sorse e cioè quella di essere scuola per la preparazione alla vita ecclesiastica oltrechè sempre vitale e attivo centro di approfondimento teologico, filosofico e scientifico.
“Nascono proprio da questi spunti l’idea e la volontà da parte nostra” – chiosa Frontini- “di promuovere il nostro territorio in una sola composita e stimolante scena , esposta come nel salotto della città, idea e volontà che la Camera di Commercio ha saputo apprezzare sin dall’inizio sostenendoci e che Collegio e Pinacoteca hanno potuto raccogliere siglando con il Museo delle Cere un vero e proprio accordo volto a favorire la circuitazione dei turisti”.
“Ci auguriamo” – conclude Frontini- “che sullo slancio dell’orgoglio di queste ricchezze che il nostro territorio può offrire, rivitalizzate con strumenti originali come il nostro, adatti al grande pubblico, altri partners e sostenitori privati si possano far avanti per dare una mano, in momenti difficili come quello che la nostra economia sta attraversando, certi che davvero una più coordinata attività di promozione turistica e di marketing territoriale possa beneficiare l’intera comunità”.
I sostenitori dei primi anni di attività del museo sono ricordati nel sito del museo www.museodellecere.org.
Il Museo delle Cere è visitabile il sabato e la domenica dalle 10.30 con orario continuato presso lo splendido Castello di Rivalta.