Impietosì l’Italia con le gemelline, patteggia 4 anni e mezzo

La sua storia impietosì l’Italia quando si diffuse la notizia che viveva in strada con la moglie e le due gemelline. Fino a quando però venne arrestato dai carabinieri che lo avevano ritenuto responsabile, con due complici, di alcune estorsioni ai danni di cittadini a cui si presentavano come falsi carabinieri. Sono state condannate questa mattina le tre persone, tuttora in carcere, accusate nello scorso settembre di estorsione, furto, sostituzione di persona e falso per induzione. Il padre delle due bimbe, affidate ora ai servizi sociali, ha patteggiato una pena di 4 anni e sei mesi. L’uomo, S.M. di 38 anni, assistito dall’avvocato Francesco Monica, aveva ammesso gli addebiti. L’uomo è stato assolto dal reato di indebito utilizzo del tesserino dell’Associazione nazionale carabinieri. Gli altri due complici, due fiorenzuolani, R.O. 29 anni e P.C. di 42, hanno scelto il rito abbreviato (che consente lo sconto di un terzo sulla pena). R.O., difeso dall’avvocato Francesco Monica è stato condannato a 4 anni e sei mesi. P.C., assistito da Massimo Saltarelli, è stato condannato a tre anni di reclusione. Il caso era finito alla ribalta perché il padre era stato intervistato a Canale 5, dopo che lui e la moglie giravano per Piacenza con la carrozzina e dormivano in auto. Qualche settimana dopo, però, il padre venne arrestato dai carabinieri, con i due di Fiorenzuola, perché ritenuti gli autori di alcuni colpi ai danni di alcune persone fermate con la scusa di essere carabinieri. I tre avrebbero chiesto denaro per chiudere un occhio sugli eventuali illeciti commessi dagli ignari cittadini.

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