Un senso di appartenenza. Ecco cosa Piacenza prova nei confronti del maestro Giuseppe Verdi. «In realtà Verdi è del mondo» puntualizza l’assessore comunale alla Cultura Tiziana Albasi a margine della presentazione ufficiale del ricchissimo calendario di iniziative volute, studiate e realizzate per celebrare i due secoli dalla nascita del grandissimo compositore, simbolo della musica classica italiana. «Siamo comunque molto orgogliosi di poter celebrare non solo la sua musica, il suo teatro – prosegue la Albasi – ma anche Verdi come persona, come pensatore – e in quest’ottica si inseriscono le mostre e le conferenze». Il tutto, ricorda l’assessore, verrà riportato in un apposito spazio sul sito internet del Comune che riporterà tutte le iniziative, sia quelle già in cartellone sia quelle ancora da completare. «Un cartellone – ci tiene a sottolineare l’assessore – realizzato nonostante la carenza di fondi e quindi con grande sforzo sia da parte della Fondazione Teatri sia del Comune». E prosegue: «Qui a Piacenza non chiediamo di avere delle esclusive ma vogliamo solo avere un ruolo da protagonisti nella celebrazione di un maestro che nelle nostre terre ha vissuto e lavorato».
«Nell’anno in cui tutto il mondo ricorda i duecento anni della nascita di Giuseppe Verdi – si legge nel comunicato ufficiale del Comune – di cui sono patrimonio per l’umanità il pensiero e la figura, anche Piacenza rende omaggio al suo Maestro, della cui presenza sono permeati i luoghi ed il tessuto culturale cittadino».
La vita e l’attività di Verdi si svolsero in un arco temporale molto ampio, dagli anni Trenta del secolo XIX fino alle soglie del XX, più di mezzo secolo di trasformazioni politiche e civili dell’Italia, di cui il Maestro fu testimone attento e partecipe. Nella storia della musica Verdi si caratterizza come musicista di immenso valore ed uno dei maggiori esponenti del melodramma con cui interpreta il senso della vita e della morte, dell’amore e della libertà, le grandi passioni umane calate nella cultura borghese e popolare del proprio tempo.
Numerosi sono i documenti e le testimonianze che attestano la presenza del Maestro nella nostra città, rendendo Piacenza a tutti gli effetti un luogo verdiano: il Grande Albergo San Marco, dove Verdi soggiornava spesso durante i suoi viaggi, il Palazzo della Provincia, dove ricoprì l’incarico di consigliere provinciale dal 1889 al 1890, la Stazione ferroviaria, il Teatro Municipale che, con la sua vocazione di Teatro Lirico di Tradizione, è l’espressione più alta dell’elemento musicale che caratterizza la piacentinità del territorio e della sua gente.
La ricorrenza del Bicentenario ha stimolato la progettualità degli enti e delle associazioni culturali cittadini, che insieme al Comune di Piacenza e alla Fondazione Teatri presentano alla città un composito calendario di iniziative, destinato a crescere nel corso dell’anno.
Si tratta di proposte che non solo privilegiano un’offerta culturale alta, varia e ben articolata per un pubblico dai gusti eterogenei, ma che muovono da professionalità la cui formazione è il risultato di uno studio serio, rigoroso, arricchito da esperienze qualificanti.
Alcune delle iniziative inserite nel calendario propongono una lettura del Verdi piacentino: ad esempio l’esposizione organizzata dalla Biblioteca Passerini Landi, basata su documenti e curiosità verdiane custodite in biblioteca e negli archivi del Teatro Municipale; le conferenze che fanno luce sul contesto storico e territoriale in cui si mosse “il contadino delle Roncole” e sui legami più personali con la città, dove “coltiva salde relazioni con poche selezionate figure di cui apprezza la sincera e disinteressata amicizia”.
(in allegato il calendario degli eventi, i profili dei protagonisti e le locandine)