Il Comitato per il Parco della Pertite torna alla carica, dopo la manifestazione davanti a palazzo Mercanti e lo fa tramite un comunicato. Una nota nella quale si chiede, ancora una volta, il rispetto delgi accordi sottoscritti con il sindaco Paolo Dosi (Pertite a parco verde pubblico entro il 2017) e smentendo alcuni luoghi comune che circolano sul progetto (il referendum non è stato perso, il 97% dei 30mila votanti ha scelto per il sì).
IL COMUNICATO DEL COMITATO PER IL PARCO PERTITE
L’appello consegnato lunedì 14 gennaio, con il quale abbiamo chiesto a tutti i Consiglieri Comunali di presentare una mozione, sottoscritta da un’ampia maggioranza o meglio all’unanimità, che solleciti la Giunta ad avviare la variante del PRG per destinare a parco l’area Pertite, a quanto pare non è stato accolto favorevolmente come ci auguravamo.
Eppure la nostra iniziativa era stata preannunciata, inoltre era coerente con l’esito del referendum cittadino del giugno 2011, con la mozione approvata all’unanimità dal precedente Consiglio nell’ottobre dello steso anno e con la promessa, nell’aprile 2012, del candidato Sindaco Dosi di approvare al più presto la variante una volta eletto.
Una cosa vorremmo che fosse chiara a tutti: abbiamo il massimo rispetto delle Istituzioni e non abbiamo altro interesse che la realizzazione del parco Pertite nel più breve tempo possibile.
In questi tre anni abbiamo continuato a fare proposte e a cercare il dialogo, oltre che con i Sindaci, con gli Assessori, con i gruppi Consiliari e con le forze politiche, ricevendo, volta a volta, ascolto, promesse, silenzi, commenti scettici o anche di dileggio.
Se qualche volta contestiamo e usiamo toni risentiti, è perché abbiamo grande rispetto anche per i cittadini e per il diritto di tutti noi di essere informati e di partecipare alle decisioni importanti che ci riguardano.
Quindi stiamo protestando e proponendo in modo insistente la variante del PRG per il parco Pertite ai nostri rappresentanti in Comune, non per suscettibilità o rigidità, ma perché, nonostante gli importanti eventi del 2011 e 2012, che hanno fatto ben sperare tantissimi cittadini, finora non è stato compiuto nessun atto concreto e il tempo per fare il parco Pertite entro il 2017, data di scadenza dell’Amministrazione Comunale, si sta esaurendo.
L’intenzione manifestata dal Sindaco di rinviare la previsione del parco Pertite all’approvazione del PSC (ma poi si dovrà approvare anche il POC) allunga e rende indefiniti i tempi di realizzazione del parco.
Parco Pertite entro il 2017, questo è l’obiettivo irrinunciabile che proponiamo ai piacentini e che chiediamo all’Amministrazione Comunale di fare suo. Qualunque procedura partecipata che realisticamente permetta di ottenere questo risultato sarà da noi condivisa.
La fattibilità del percorso che abbiamo proposto al Sindaco per realizzare il parco Pertite in tempi ragionevoli (subito la variante del PRG, la costituzione del tavolo Pertite e il coinvolgimento di tutta la società piacentina nel processo per la realizzazione del parco) è avvalorata da argomenti più volte esposti agli Amministratori e all’opinione pubblica attraverso i mezzi d’informazione.
Invece alcune esternazioni di esponenti politici scettici o contrari al parco, non rispondono a verità e creano confusione. Di seguito replichiamo alle affermazioni prive di fondamento o fuorvianti pubblicate dalla stampa.
- l’area Pertite è ancora utilizzata dai militari e per questo non può essere destinata a parco nel PRG. Non è vero. Nessuna legge lo impedisce ed è già avvenuto: nel 1980 il PRG 80 ha vincolato a servizi pubblici l’area Galleana, allora ancora utilizzata dai militari, sulla quale è stato realizzato il parco nel 1984.
- il Ministero della Difesa ha posto, come condizione per dismettere l’area Pertite, la messa a disposizione da parte del Comune di aree ed edifici adeguati alle esigenze del Polo. Non è vero. Le varie ipotesi di realizzazione di un nuovo Polo a Le Mose o nelle aree Pertite e Artale a spese di privati, in cambio dell’edificazione di quartieri residenziali nelle aree militari da dismettere, sono opera del Comune e non del Ministero (la versione più recente si trova nel Masterplan delle aree militari, redatto dal Politecnico di Milano allegato al Documento Preliminare del PSC e pubblicato sul sito del Comune).
Nel 2011 l’allora sottosegretario alla Difesa Crosetto, in visita a Piacenza, dichiarò che la Difesa era disposta a cedere l’intera area Pertite al Comune, ferma restando la necessità di reperire un altro spazio idoneo per le prove dei carri armati. Non pose altre condizioni.
Il Capo di Stato Maggiore generale Castagnetti già nel 2009, qui a Piacenza, aveva affermato pubblicamente che ogni ipotesi di costruzione di un nuovo Polo di Mantenimento Pesante (ovunque ubicato) non era realistica per motivi economici e pertanto il Polo sarebbe rimasto nella sede attuale. I lavori di adeguamento sono già iniziati, a carico del Ministero e non del Comune di Piacenza.
- l’area può pervenire al Comune solo in cambio di aree ed opere compensative o della sua valorizzazione, cioè commercializzazione a fini edificatori.
Non è vero. L’area può essere acquisita in proprietà o in uso in diversi modi (gratuitamente o a prezzo simbolico, per esempio a titolo di risarcimento alla città; concessione in uso con il pagamento di un canone, oppure in comodato gratuito, per esempio in cambio di opere di ristrutturazione; acquisto, anche con contributi europei; per mezzo di permute). La legge non impone nulla a questo proposito. Tutto dipende, quindi, dall’accordo che il Comune vorrà e saprà stipulare con il Ministero. Certamente la variante del PRG che destina l’area Pertite a parco è fondamentale anche ai fini della determinazione del valore economico dell’area: questo sarà molto più basso che se fosse classificata come potenzialmente edificabile. Gli edifici esistenti nell’area sono numerosi, ma sono in gran parte fatiscenti o diroccati e rappresentano oggi un costo, piuttosto che un patrimonio in grado di produrre reddito.
- la bonifica della Pertite dovrà essere eseguita a spese del Comune.
Non è vero. Il Ministero della Difesa ha già appaltato le opere di bonifica che sono iniziate o stanno per iniziare. Inoltre il Comune si è costituito parte civile nei confronti dei responsabili dell’inquinamento dell’area per ottenere un indennizzo adeguato ai costi della bonifica.
- la maggioranza dei cittadini è contraria al Parco, perche’ oltre 62.000 residenti non hanno partecipato al referendum del giugno 2011. E‘ un’affermazione arbitraria e non rispondente al vero. I sì al parco Pertite nel referendum sono stati oltre il 97% dei 30.000 votanti pari, dedotti i pochissimi sedicenni e stranieri, al 38,9% degli elettori, che erano circa 75.000 e non 92.000. Un consenso che forse nessun partito piacentino ha mai raggiunto.