Individuati due uomini autori di una rapina e di una tentata rapina a Piacenza e di altri colpi in tutto il nord Italia. Uno di loro, L.I. di 25 anni, residente nella provincia di Torino è un ex dipendente di pompe funebri licenziato: dopo aver perso il lavoro si era dato proprio all’attività criminosa insieme allo zio, 47 anni, esperto in rapine con diversi precedenti penali. I due sono stati arrestati al termine di complesse indagini che hanno visto la collaborazione tra la questura di Piacenza e quella di Torino. I due infatti erano stati arrestati il 10 luglio dopo una rapina a Lodi. Dopo l’arresto, però, la questura torinese e quella piacentina hanno scoperto, attraverso l’analisi delle telecamere di sorveglianza e le conferme dei testimoni, che la stessa coppia aveva colpito anche nel capoluogo piemontese e a Piacenza. Nella nostra città, nello specifico, i due si erano resi protagonisti di una tentata rapina alla banca Montepaschi di via IV Novembre il 9 giugno 2012. Nonostante il tentativo fallito, non si erano dati per vinti ed erano tornati a colpire lo stesso istituto di credito il 19 giugno, arraffando un bottino di circa 8mila euro. In tutto i due malviventi hanno messo a segno 8 rapine in 3 mesi. Si trovano ora al carcere di Lodi dopo erano stati condotti dopo l’arresto per la rapina del 10 luglio: proprio in carcere, dopo le indagini, è stata notificata loro l’accusa per i precedenti 7 colpi.
ECCO COME AGIVANO
L’ex dipendente delle pompe funebri entrava per primo: essendo incensurato e ben vestito, non destava sospetti e non era riconoscibile. Poi entrava lo zio armato di cutter e consumava la rapina. Gli inquirenti sospettano che, almeno inizialmente, collaborasse con loro un terzo complice, il palo, con l’incarico di attenderli fuori dalle banche e agevolare ai due la fuga. Questa figura sembra però aver smesso presto la sua attività e di lui, nelle rapine più recenti non c’era traccia.