Ikea, il Si Cobas riapre lo stato di agitazione: “Segnali contraddittori”

Segnali contraddittori sulla vertenza che vede contrapposti i lavoratori del Si Cobas, la multinazionale Ikea e i vertici delle cooperative che per Ikea gestiscono la logistica nei magazzini piacentini di Le Mose. Segnali che secondo i rappresentanti del sindacato autonomo sono sufficienti a far riaprire lo stato di agitazione sospeso dopo l’incontro in comune della scorsa settimana. Possibili nuovi scioperi in vista, dunque, e perdipiù senza preavviso. Ciò che il Si Cobas chiede ormai da settimane, al di là delle rivendicazioni che hanno motivato i picchetti di ottobre e novembre, è il reintegro dei lavoratori sospesi proprio dopo i picchetti di cui s’è parlato in tutta Italia, e non solo. 

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Pubblichiamo di seguito il comunicato ufficiale del Sì Cobas a firma di Edoardo Pietrantoni.

“Al termine dell’incontro tenutosi lunedì 7 gennaio presso il Comune di Piacenza sulla vertenza IKEA il SI-Cobas ha deciso di sospendere lo stato di agitazione per favorire il confronto attraverso l’intermediazione istituzionale che si è assunta la responsabilità di sottoporre alle parti un documento di accordo entro breve periodo.

Come già ribadito in tutte le sedi, così come nel nostro ultimo comunicato relativo alla vertenza (08/01/13), l’obiettivo immediato del SI-Cobas è quello di impedire qualsiasi discriminazione sindacale verso i lavoratori in lotta. Il loro reintegro presso il Deposito Centrale Ikea è e rimane una condizione dirimente per la nostra O.S.

Il loro reintegro è reclamato da moltissimi lavoratori in forza al Deposito Ikea che in questi giorni hanno sottoscritto un appello che intendiamo portare all’attenzione del Ministero dell’Economia, richiedendone l’intervento, nella misura in cui non si arrivi ad una giusta soluzione.

Il nostro sindacato si batte per l’affermazione e la difesa della dignità dei lavoratori e non per soluzioni risarcitorie di contenziosi attraverso percorsi transattivi che prevedono la risoluzione  di rapporti di lavoro.

Le proposte veicolate, in tal senso, attraverso i legali di ambo le parti, non sono, per il nostro sindacato, necessari al raggiungimento di una soluzione della vicenda.

Lo stato di agitazione e gli scioperi sono stati sospesi come segnale di disponibilità per aprire un serio tavolo di confronto sulle questioni sollevate nel corso di questi mesi a condizione che s’interrompa l’attività antisindacale verso i lavoratori iscritti alla nostra O.S.

Questa disponibilità non è però slegata dallo sviluppo del contesto. Mentre riceviamo dal sindaco l’invito ad un incontro per mercoledì 16 gennaio ed i 9 lavoratori rimangono esclusi dal servizio, nel corso di questi giorni sono stati impiegati 17 nuovi lavoratori nel Deposito Ikea da parte del Consorzio Gestione Servizi.

Ciò avviene mentre altri lavoratori in servizio vengono invece lasciati a riposo per carenza di lavoro in alcuni reparti e al tempo stesso sono stati programmati turni notturni per smaltire i consistenti volumi di lavorazione.

Un problema, quello dell’equa ripartizione del lavoro, che abbiamo sollevato nel corso di questa vertenza, che rimane irrisolto nell’ambito di un appalto affidato ad un consorzio e ripartito tra tre cooperative consorziate.

Lavoratori esclusi, lavoratori lasciati a riposo ed aumento dell’organico dei lavoratori sotto il Consorzio in forza al Deposito Ikea.

Pur mantenendo fede agli impegni presi e nell’auspicio che si arrivi ad una soluzione nell’incontro di mercoledì 16, il Sindacato Intercategoriale Cobas ritenendo contraddittori i segnali giunti nel corso di questi giorni apre nuovamente lo stato di agitazione demandando all’esito dell’incontro la decisione di tramutarlo in scioperi e mobilitazioni senza preavviso in difesa delle nostre ragioni e posizioni”.