Regione, nuova legge sulle cave: “Stop al consumo di suolo”

La “riduzione del consumo dei suoli”, la “prevenzione o riduzione degli effetti negativi per l’ambiente”, la “semplificazione del sistema di pianificazione e autorizzazione”, “trasparenza e legalità” e, infine, “l’aggiornamento del sistema degli oneri”: sono queste le finalità del progetto di legge di iniziativa della Giunta su “Norme in materia di attività estrattive e minerarie”, che l’assessore alla Sicurezza territoriale, Paola Gazzolo, ha presentato oggi alla commissione Territorio, ambiente, mobilità, presieduta da Damiano Zoffoli.

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Il provvedimento è stato scelto come testo base e ad esso sono stati abbinati due progetti di legge sullo stessa tema a firma dei consiglieri Andrea Pollastri (Pdl) e Andrea Defranceschi (M5s): come relatore è stato votato all’unanimità Gabriele Ferrari (Pd).

“Si tratta della revisione organica di una legge del 1991 sicuramente buona, specialmente ricordando che il settore non è normato a livello nazionale- spiega Gazzolo in commissione-, ma che dopo oltre vent’anni aveva bisogno di interventi. Avremmo voluto presentare questa legge anche prima ma il problema delle competenze, a fronte del riordino costituzionale inizialmente previsto dalle norme nazionali, ci ha ritardato”.  Il percorso di approvazione, assicura poi l’assessore, “è assolutamente da completare con il confronto con gli enti locali e con tutti i portatori di interesse”.

I principali “aspetti di merito”, riassume Gazzolo, sono “la definizione di un unico livello di Area vasta, in cui il ruolo programmatorio e di indirizzo è affidato alla Regione” per quanto riguarda la semplificazione, “l’indicizzazione degli oneri esistenti, insieme alla definizione di nuovi, in base all’andamento del mercato”, e la “possibilità di autorizzazione prolungata, ma con un adeguato sistema di controlli per evitare ogni tipo di infiltrazione criminale”.

Nel suo intervento, Pollastri (Pdl) loda le “importanti novità” del progetto di legge della Giunta e ricordato come il suo vertesse non tanto sull’aspetto “economico-ambientale” ma su quello “turistico-culturale” e sul riutilizzo del patrimonio dismesso. Monica Donini (Fds) chiede “un iter legislativo denso ma veloce, viste le risoluzioni sull’argomento votate dall’Assemblea legislativa” ed esprime condivisione per alcune delle tematiche sollevate da Pollastri.