Pensioni, al via la riforma Fornero. Favali (Cgil): “Negazione del buonsenso”

Con il 2013 è entrata in vigore la riforma pensionistica. Da quest’anno, per andare in pensione, gli uomini dovranno attendere i 66 anni e 3 mesi d’età, le donna 62 anni e 3 mesi. Una decisione dovuta all’aspettativa di vita: si vive di più, di conseguenza si lavora più a lungo e si percepirà una pensione per più tempo. La novità, nell’aria già da tempo, ha suscitato nuovamente commenti negativi, come quello di Tamer Favali, segretario Spi-Cgil, che ha parlato apertamente di una mannaia ai danni dei lavoratori: “Innanzitutto è doveroso premettere che non si può nemmeno parlare di una riforma, ma di una controriforma, una manovra che mette in discussione il concetto storicamente nobile della riforma. Siamo in presenza di una negazione di diritti acquisiti, una negazione del buonsenso, una mannaia che ancora una volta si abbatte sui lavoratori. La Cgil e lo Spi sono da sempre contrari a questo nuovo sistema pensionistico e stiamo lavorando affinché nei programmi di coloro che vinceranno le prossime elezioni vengano accolte sostanziali modifiche sia per i pensionati che sono già in pensione, sia per quelli che in pensione ci devono ancora andare, sia per i giovani che in questo momento non hanno alcun avvenire pensionistico”.

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