Riduzione in schiavitù e sfruttamento della prostituzione. Con queste accuse sono stati condannate quattro persone tra italiani e nigeriani: si tratta di Judith Omoruyui ritenuta in qualche modo una dei capi dell’organizzazione, condannata a 15 anni di carcere, 12 anni per gli altri tre imputati. Tra questi Antonio Raineri, piacentino di 75 anni. Le indagini, iniziate circa due anni fa, erano state condotte dalla Polizia di Piacenza che aveva scoperto questo cartello italo-nigeriano che, sfruttando contatti con la mafia nigeriana nel paese africano, richiamava in Italia donne con l’obiettivo di avviarle alla prostituzione nel territorio piacentino. I legali difensori dei quattro condannati hanno espresso l’intenzione di ricorrere in appello giudicando ancora i propri difesi innocenti.