Gestione pubblica dell’acqua, ok del Comune. Al via percorso partecipato

Riorganizzazione del servizio idrico, al via il percorso partecipativo sulla fattibilità della gestione pubblica. Il Comune avvierà  dal prossimo gennaio un percorso di partecipazione e consultazione popolare per valutare la fattibilità dell’eventuale ripubblicizzazione. Saranno convocate audizioni e assemblee pubbliche che vedranno il coinvolgimento del Consiglio comunale. Il calendario degli incontri verrà reso noto nelle prossime settimane. Saranno chiamati a intervenire tutti i soggetti interessati in ambito locale ed esperti del settore, per consentire di avere un quadro completo delle opportunità tecniche e delle preferenze dei cittadini.

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IL COMUNICATO DEL SINDACO PAOLO DOSI

“La gestione dei servizi pubblici locali, a partire dalla rete idrica – sottolinea il sindaco Paolo Dosi – è una delle più rilevanti questioni che riguardano lo sviluppo del territorio e il benessere dei cittadini. E’ con questa consapevolezza, anche a fronte degli esiti del referendum svoltosi nel giugno 2011, che tra gli obiettivi prioritari del nostro mandato abbiamo voluto inserire l’impegno a verificare la possibilità di restituire totalmente al settore pubblico la fornitura dell’acqua. A questo scopo – spiega il primo cittadino – avvieremo dal prossimo gennaio un percorso di partecipazione e consultazione popolare che ci aiuti innanzitutto a valutare la fattibilità dell’eventuale ripubblicizzazione, nonché a definire un atto di indirizzo politico di cui l’Amministrazione comunale dovrà tener conto nelle sedi in cui, in base alle leggi vigenti, si assumeranno le decisioni definitive sulla forma di gestione del servizio. In tal senso, il Comune di Piacenza solleciterà anche il Consiglio locale di Atersir a intraprendere un’iniziativa analoga, affinchè il nostro territorio possa esprimere una posizione univoca”.

“Diverse ragioni – prosegue Dosi – renderebbero preferibile una sottrazione alla logica del puro mercato della fornitura di acqua. Tra esse sono da ricordare quelle dell’accessibilità di questo bene universale, di una distribuzione adeguata ed equa a tariffe socialmente ed economicamente sostenibili e, non ultima, della partecipazione sociale ai processi decisionali. D’altro canto, trattandosi di un servizio che, sotto il profilo industriale, necessita di investimenti rilevanti e di un management complesso, occorre che si verifichi con puntualità quale forma di gestione permetta, nelle condizioni concrete del nostro territorio, di raggiungere quelle stesse garanzie che ho appena citato”.

“Attraverso il percorso partecipativo che partirà col nuovo anno – spiega il sindaco – vogliamo fornire ai cittadini tutte le informazioni circa l’attuale assetto del servizio idrico integrato a Piacenza. Saranno convocate audizioni e assemblee pubbliche che vedranno il coinvolgimento del Consiglio comunale, secondo le modalità che saranno delineate dagli organi preposti. A questi incontri, il cui calendario sarà reso noto nelle prossime settimane, saranno chiamati a intervenire tutti i soggetti interessati in ambito locale ed esperti del settore, per consentire di avere un quadro completo delle opportunità tecniche e delle preferenze dei cittadini. Proprio per dare spazio a un dibattito aperto e permanente, utilizzeremo le pagine web di Piacenza Partecipa, accessibili dal sito Internet comunale”.

“Alla base di questo processo – ricorda infine il primo cittadino – vi è il referendum dell’anno scorso, che ha attribuito agli enti locali la possibilità di riorganizzare i servizi pubblici sul territorio avvalendosi, tra le possibili opzioni, anche della gestione tramite azienda speciale o società in-house. Il 20 luglio 2012, una sentenza della Corte Costituzionale ha stabilito che in Italia valgono le regole europee in base alle quali i servizi pubblici locali possono essere gestiti anche attraverso aziende completamente pubbliche. Con riferimento all’acqua, tuttavia, il quadro normativo si è ulteriormente complicato per il passaggio sotto l’egida della Regione dell’attività di programmazione e controllo, con la soppressione delle Agenzie d’ambito provinciali e la costituzione dell’Agenzia d’ambito regionale (Atersir), sede dove verranno prese le decisioni circa la modalità di gestione del servizio. Inoltre, il meccanismo di determinazione della tariffa è stato nuovamente centralizzato presso l’Autorità per l’energia ed il gas, limitando ai territori la possibilità di programmare adeguatamente il proprio servizio ed i propri investimenti. Crediamo, in ogni caso, che l’importanza del tema e la sua valenza civile meritino tutto l’impegno possibile per una scelta condivisa e consapevole per il bene della collettività”.