Vincere e convincere. Questo è quello che è successo alla Bakery sabato nella partita casalinga contro Varese, una gara sulla carta dal pronostico avverso invece a conti fatti vinta senza dubbi con una prestazione molto molto importante. Un Bakery completamente diverso da quello visto in campo a Costa Volpino. “Confermo – ammette il tecnico biancorosso Claudio Coppeta – che si è trattato della miglior prestazione della stagione da parte dei miei ragazzi, ottenuta dopo una gara che aveva lasciato diversi dubbi. Che dire, avevo avuto segnali importanti durante la settimana ma neanche il sottoscritto si sarebbe potuto immaginare una vittoria così larga”.
Quali erano questi segnali?
“Una serie di allenamenti molto intensi in cui nessuno si era tirato indietro, anzi a volte ero dovuto intervenire per limitare l’intensità. E di solito la partita è figlia di quello che si vede durante la settimana, insomma ero ottimista nonostante l’assenza di un giocatore per noi importante quale Furlanetto”.
Un quintetto iniziale con il giovane Bedetti in campo e Gennari in panchina.
“Le motivazioni erano sostanzialmente due, la prima l’assetto tecnico degli avversari che non avevano di fatto un 5 di ruolo e poi la voglia di stimolare il nostro centro a ritornare quello di inizio campionato. Per noi Gennari è un giocatore molto importante ed in questo modo pensiamo di recuperarlo per riportarlo al meglio delle sue possibilità”.
In settimana anche una buona amichevole con Casalpusterlengo (DNA).
“Vero, abbiamo giocato tre tempi di altissimo livello contro una squadra di rango superiore, dimostrando che abbiamo qualità superiori alla nostra classifica. Ora non dobbiamo più ricadere nei nostri troppi alti e bassi di questa stagione”.
A cominciare dalla difficilissima trasferta di Monticelli (palla a due sabato 22 ore 21.00 a Monticelli Brusati BS).
“Loro sono una squadra costruita per stravincere il campionato. Il roster è super con quattro argentini e Rombaldoni che è stato nazionale italiano. Per noi un’impresa difficilissima ma credo che abbiamo le armi giuste per poterli fermare”.
E come?
“Con aggressività, intensità ed una grande prova tattica per limitare il loro gioco in campo aperto ed il loro tiro da tre. Se riusciamo ad insinuare loro dei dubbi credo che si possa fare molto bene”.