Gli auguri del sindaco Dosi alla comunità piacentina

Buon Natale, Piacenza. Lo dico con emozione sincera, ancor più nella consapevolezza che viviamo uno dei periodi più duri dal Dopoguerra ad oggi. Questi ultimi mesi, in particolare, hanno rappresentato la vera e propria frontiera di una crisi che non ha risparmiato le aziende del nostro territorio e l’intero mondo produttivo, coinvolgendo in primo luogo tante famiglie e coloro che appartengono alle fasce più deboli. Una crisi dalla quale non è facile difendersi, neppure per le istituzioni.

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Come sindaco, da quando mi sono insediato nel giugno scorso, ho avuto modo di toccare con mano molte situazioni di disagio. I problemi concreti di chi non arriva alla fine del mese. Le difficoltà degli anziani logorati da un’inflazione che riduce drasticamente le loro pensioni e il potere di acquisto. La disillusione dei giovani che non coltivano più la speranza di quel lavoro che pure è un diritto sancito dalla nostra Costituzione.

Anche l’Amministrazione comunale, l’ho ripetuto più volte, risente fortemente di queste contingenze: le risorse diminuiscono e i vincoli del Patto di stabilità ci impediscono di operare come vorremmo, costringendoci spesso a compiere scelte dolorose. Proprio per questa ragione, i miei assessori ed io abbiamo dovuto individuare delle priorità, concordando sul fatto che nulla sia più urgente della tutela dei servizi alla persona.

Certo, ciascuno di noi sa bene che chi governa un territorio deve avere la massima attenzione verso i temi portanti dello sviluppo, in primo luogo promuovendo la crescita del tessuto imprenditoriale locale. Tuttavia, non possiamo né vogliamo lasciare in secondo piano quel lavoro costante e quotidiano che forse rientra, agli occhi dell’opinione pubblica, nella sfera dell’invisibile, ma risponde alle esigenze più gravi di chi ha bisogno di un aiuto economico, di assistenza sanitaria e sociale, di accedere a una casa che altrimenti non potrebbe permettersi. Di avere, in sostanza, qualcuno che si prenda cura delle sue fragilità. Come amministratori, questo dev’essere il nostro primo pensiero.

Credo allora che il Natale possa essere l’occasione per riaffermare il valore della solidarietà e della sensibilità nei confronti di chi soffre, senza dimenticare il momento drammatico che la nostra economia sta attraversando. I dati diffusi proprio in questi giorni dalla Camera di Commercio lo confermano: le quasi 2000 aziende che hanno chiuso i battenti ci inducono a una riflessione profonda, a un confronto con tutte le forze sociali, politiche e istituzionali per far fronte – ben al di là delle competenze minime che la legge attribuisce in quest’ambito al Comune – all’emergenza occupazionale.

Perché il lavoro non è solo il cardine della vita materiale, ma è lo strumento su cui si realizza la crescita del bene collettivo. Con la coscienza di questa grande responsabilità, ribadisco l’impegno di intervenire anche per rilanciare le potenzialità del nostro territorio, affinchè non venga disperso un patrimonio importante, innanzitutto dal punto di vista umano. Auguri di cuore, a tutti i piacentini.