Nei giorni scorsi si è riunita in Camera di Commercio di Piacenza la commissione prezzi vino per la rilevare le quotazioni del vino all’ingrosso. Il prezzo per il Gutturnio va da € 0,70 a € 0,80 al litro; mentre per il vino generico rosso (vino con gradazione di 12 gradi) si è rilevata una forbice che va da € 0,66 a € 0,72.
“Come Coldiretti, sottolinea il responsabile della commissione vino di Coldiretti Piacenza Andrea Poggi, ci chiediamo se è un prezzo equo per un vino Doc di qualità come il Gutturnio? Il margine di circa € 0,04 può essere quello che identifica la qualità di un prodotto Doc rispetto un vino da tavola? Ovviamente a queste condizioni, considerando anche i costi che i produttori devono sostenere per la certificazione della doc (es.costi di analisi, prelievi, ValorItalia, ecc…), non è giustificabile una differenza così minima di prezzo; e pertanto con questi presupposti non stupiamoci se le aziende smetteranno di “rivendicare le nostre Doc”.
“Le sensazioni che qualcuno ci ha anticipato, sottolinea Poggi, sono quelle di un “blocco degli acquisti” di partite di Gutturnio da parte degli imbottigliatori e dei commercianti, in attesa dei momenti più “proficui”. Insomma sembrano prospettare una sorta di ricatto, come a dire, tanto prima della futura vendemmia quando le vasche in cantina forse saranno ancora piene, gli agricoltori dovranno per forza vendere a prezzi più bassi. Coldiretti Piacenza ribadisce con fermezza che queste non sono certo le condizioni per far crescere il mercato del vino e valorizzare le nostre produzioni enologiche, ma le basi per continuare ad acquistare “vino di carta” e poi trasformarlo in doc”.
“Proprio per questo motivo, conferma Andrea Poggi consigliamo alle aziende vitivinicole di non svendere il Gutturnio ai prezzi rilevati dalla Commissione Camera di Commercio in quanto assolutamente non remunerativi per la qualità del vino”.
“Un’ulteriore preoccupazione da parte di Coldiretti Piacenza riguarda anche le quotazioni delle bottiglie sugli scaffali della GDO. Troppo spesso si vedono prezzi vergognosi per vini Doc e di qualità quali sono i nostri. Non possiamo, prosegue Poggi, pretendere di promuovere le nostre denominazioni se scendiamo sotto la soglia minima di decenza. Queste operazioni non solo non contribuiscono alla valorizzazione dei nostri vini su un mercato già estremamente difficile, ma mettono in seria difficoltà tutto il comparto. Pertanto invitiamo le grandi strutture cooperative, la cui mission è assolutamente quella di fare il bene dei soci, rappresentando anche un traino per le piccole aziende del territorio, a non “svendere” le nostre Doc. Vedere offerte di Gutturnio sullo scaffale della GDO a prezzi molto al di sotto dei 2 euro è un’offesa a chi “fa vino” e forse potrebbe addirittura configurarsi una pratica commerciale sleale così come prevista dall’articolo 62”.
In questa partita un ruolo fondamentale, conclude Poggi, deve svolgerlo il Consorzio Vini Doc Colli Piacentini, visto anche il recente riconoscimento dell’”Erga Omnes” ottenuto dal Ministero delle Politiche Agricole, pertanto sarà indispensabile il suo ruolo di “vigilanza” sulle bottiglie allo scaffale, sia riferito ai prezzi che a un eventuale controllo a campione. Se vogliamo dare una svolta al nostro vino dobbiamo effettivamente agire tutti insieme e convintamente… per troppo tempo abbiamo “solo parlato” e fatto incontri pubblici. Ora è il momento di agire se crediamo ancora nelle potenzialità di questo comparto”.