Per anni ha evaso Iva e Irpef per 7 milioni di euro attraverso il ricorso a fatture false. Con l’accusa di bancarotta e utilizzo di fatture ai fini dell’evasione sono stati arrestati un imprenditore di Castelsangiovanni, M.F., 52 anni, già noto alla Procura e alle Fiamme Gialle per la sua attività nel ramo del commercio di pneumatici, e un suo prestanome, G.L.T., coetaneo di origini meridionali. L’operazione, coordinata dal piemme Antonio Colonna, è stata effettuata dal nucleo di polizia Tributaria della Guardia di Finanza. Gli inquirenti stanno ora cercando di ricostruire tutto la vicenda: nell’inchiesta sarebbe coinvolta anche la moglie dell’imprenditore, cui è stata inflitta la misura dell’obbligo di firma, e un’anziana parente ignara che venisse usato il suo nome. Risultano indagati anche due dipendenti.
Gli anni di evasione vanno dal 2000 al 2005 e M.F. era già stato condannato e interdetto all’attività di impresa. Dal 2007 al 2011, periodo dell’indagine, ha comunque continuato a commettere reati di evasione arrivando a una cifra di 7 milioni di euro, consumata tra il 2008 e il 2010. Ragione per la quale l’imprenditore dovrà anche rispondere per aver svolto attività imprenditoriale nonostante il divieto.
Ricevuta una cartella esattoriale da Equitalia l’uomo ha iniziato a spoliare le sue società utilizzandola come movente. Un aspetto sottolineato nel corso della conferenza stampa tenuta in procura dai vertici della Finanza e dal procuratore capo Salvatore Cappelleri, è stato quello che l’imprenditore aveva ricevuto da sei banche oltre 2 milioni di credito attraverso sistemi illeciti.
E’ in corso un sequestro che ha già portato a rilevantissimi risultati: tra i beni confiscati una villa lussuosa di 26 vani in città, un appartamento in città, otto immobili a Castelsangiovanni, un Rolex, un’auto di grossa cilindrata, quote societarie per un valore nominale di 43mila euro, denaro contante per 10mila euro, assegni bancari per 92 mila euro.
“La stipula di questa convenzione tra Finanza e Agenzia delle entrate nasce dalla consapevolezza della rilevanza qualitativa e quantitativa dell’evasione a tutti i livelli – ha detto il procuratore Salvatore Cappelleri – Un fenomeno che assume rilevanza assoluta nella nostra società e che va arginato. Nonostante l’impegno massimo a volte le maglie finiscono per essere tali da consentire a certi soggetti di evadere anche importi rilevanti”.