La discussione sul referendum per il passaggio di Piacenza in Lombardia potrebbe vivere una giornata chiave domani, in occasione del consiglio provinciale che si terrà a Palazzo Garibaldi. Un dibattito che se prima coinvolgeva solo il centrodestra favorevole alla consultazione popolare e il centrosinistra, da sempre contrario, ora rischia di mettere a dura prova la solidità della maggioranza. Da quando infatti il decreto sul riordino delle provincie è stato congelato dal Governo Monti, eliminando di fatto l’ipotesi accorpamento Piacenza-Parma, il Pdl ha cominciato ad abbandonare l’ipotesi referendum, considerandolo ormai superfluo. Chi invece vorrebbe proseguire lungo questa strada è la Lega Nord che mira a portare Piacenza nella cosiddetta macroregione del Nord, composta dalla Lombardia ma non dall’Emilia Romagna. Va da sé che domani Palazzo Garibaldi potrebbe vivere attimi davvero accesi, con dibattiti tra maggioranza e opposizione e qualche scontro interno alla maggioranza.
Gli animi potrebbero essere resi più agitati dalle pieghe che la situazione ha preso nelle ultime ore: il presidente della Provincia Massimo Trespidi aveva infatti inviato nei giorni scorsi una lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per chiedere di ufficializzare il ripensamento della Provincia di Piacenza in merito al referendum in questione, che si dovrebbe tenere il 10 febbraio. Ieri però la consultazione è stata messa nera su bianco sulla Gazzetta Ufficiale. La questione quindi diventa ora più spinosa e non è detto che la matassa si possa sbrogliare nel corso del consiglio provinciale di domani.