E’ stato in silenzio quasi tutto il tempo ma alla fine in una manciata di parole ha sintetizzato l’amarezza per una notizia che, purtroppo, è destinata a segnare in negativo il percorso già non certo positivo (volley a parte) dello sport piacentino. “Quest’anno muore anche l’ultima vera manifestazione sportiva di casa nostra, con il nome della città scritto nel logo e con la solidarietà per i bambini a farne da cornice e anima”. Manuel Botti, che con la sua azienda Major Sport rappresenta l’unico sponsor tecnico locale della Placentia Marathon for Unicef, tira così la riga alla fine di una pesantissima conferenza stampa che si è tenuta stamattina nel suo negozio sulla via Emilia Pavese a Sant’Antonio.
Pesantissima per i contenuti, naturalmente. E cioè che la maratona di Piacenza, a diciotto anni esatti dalla sua nascita, cessa di esistere. Basta, esperienza chiusa. Una decisione comunicata a denti stretti e senza sorrisi da Alessandro Confalonieri e Pietro Perotti, “ideatori” della manifestazione nel ’95, anno in cui, tra l’altro, hanno adottato a distanza un bimbo africano proprio tramite quell’Unicef che da sempre rappresenta un tutt’uno con l’evento sportivo e dal quale in questi diciotto anni sono arrivati quasi 800mila euro proprio grazie a Confalonieri e Perotti. Al loro fianco, oltre a un ammutolito Botti, c’era un tutt’altro che ammutolito Antonio Silva, del comitato organizzatore della Marathon, arrabbiatissimo con la Federazione italiana dell’atletica leggera che di fatto, con il suo mancato intervento, ha “ammazzato” l’evento sportivo che più di ogni altro caratterizzava Piacenza, ai cui cartelli con il nome – lo ricordiamo – è apposto il simbolo dell’Unicef e la scritta “città a sostegno dei bambini”.
Morale, quella che si terrà il 3 marzo 2013 sarà l’ultima edizione della Placentia Marathon. Motivo? Nello stesso giorno si correrà la maratona di Treviso che in termini di marketing, sostegno istituzionale (Provincia e Regione Veneto) e privato (imprenditori locali che foraggiano ad altissimi livelli l’evento) non ha termini di paragone con l’evento piacentino. «Hanno un mucchio di soldi – ha detto Confalonieri – e infischiandosene di ogni regola e dei calendari hanno iniziato a raccogliere adesioni già dallo scorso anno: pagando un’iscrizione compravi due pettorali, uno anche per la maratona del 2013 esattamente nel nostro stesso giorno. Incredibile. Ci hanno tolto tutti i potenziali iscritti del Triveneto e dintorni».
E la federazione? Niente, buio, silenzio assordante. O meglio, la Federazione ha sì intimato all’organizzazione trevigiana di cambiare data, visto che il 3 marzo è da 16 anni il giorno della Placentia marathon, ma all’intimazione non ha fatto seguire alcuna azione concreta nel momento in cui a Treviso hanno fatto orecchie da mercante e hanno proseguito in tutta serenità il battage pubblicitario sull’evento, raccogliendo adesioni e promuovendo le manifestazioni collaterali. Il tutto con un sostegno dal territorio che qui a Piacenza, purtroppo, ci si sogna.
Ed è questo il vero rammarico di chi da così tanti anni spende anima e corpo in una manifestazione divenuta in effetti simbolo stesso della città ma che oggi, alla prova dei fatti, è messa non in secondo ma in ultimo piano da una federazione, la Fidal, che non ha avuto il coraggio di alzare la voce con chi di fatto (Treviso) stava mettendo in pratica un vero e proprio sopruso. E il sospetto, fanno capire Confalonieri e soci, è che non solo non si sia opposta ma abbia in realtà dato il suo placet: altrimenti la prefettura non avrebbe potuto concedere il permesso alla chiusura delle strade.
Ora cosa succede, dunque? Questo marzo la maratona si farà per il 18esimo anno consecutivo , compirà quindi la “maggiore età”, dopodiché morirà così coma Piacenza l’ha sempre vissuta. Si terrà comunque un evento «di assoluta qualità», lo precisano gli organizzatori, ma quale e come è ancora tutto da decidere.
E su questo punto anche le stesse anime dell’organizzazione non hanno ancora le idee chiarissime e appaiono divise. Confalonieri sarebbe per voltare completamente pagina, creare un evento totalmente nuovo forti di una macchina organizzativa iper-rodata ed efficientissima (basata su oltre 800 volontari); si tratterebbe di una mezza maratona veloce (21 km) tagliando fuori il centro storico ma coinvolgendo lo stadio, magari a maggio e fissando una data «senza sentire nessuno e facendoci anche noi gli affari nostri». Perotti e Silva invece sarebbero più propensi a mantenere la prima settimana di marzo e tutti gli eventi collaterali (che nella mezza di Confalonieri non ci sarebbero) ma semplicemente eliminando la maratona vera e propria, quella di 42 chilometri.
Le decisioni verranno prese dopo l’edizione 2013 e senz’altro, assicurano, prima dell’estate. E per farlo gli organizzatori chiedono l’aiuto dei piacentini, appassionati sportivi ma anche semplici cittadini legati a una tradizione così importante per l’aspetto sociale. A breve sarà disponibile anche sul nostro sito Piacenza24.com un questionario stilato proprio dagli organizzatori grazie al quale farsi un’idea precisa e prendere una decisione che rispecchi il più possibile la volontà dei piacentini.