“I sottoscritti dipendenti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, funzionari e impiegati degli istituti archivistici, intendono esprimere la loro opinione in merito al dibattito sorto intorno all’eventuale riforma del MiBAC (Ministero per i beni artistici e le attività culturali)”. Inizia così il documento “nato” a Piacenza per mano del direttore dell’Archivio di Stato di Piacenza, Gian Paolo Bulla e delle due dirigenti Anna riva e Patrizia Anselmi, sottoscritto poi da dirigenti e funzionari degli Archivi di Stato di tutta Italia (da Alessandria a Teramo, da Torino a Foggia). Secondo i firmatari, che puntano a tenere sul territorio importanti servizi archivistici. “L’autonomia non è un fine in sé o una rivendicazione di prestigio, ma condizione per l’efficacia di un’attività non meramente burocratica” si legge nel documento inviato dai firmatari al Ministro, alla PCM, al Dipartimento di Funzione Pubblica, alle commissioni cultura di Senato e Camera, al consiglio superiore per i beni culturali e all’Assoc. naz. Archivistica con la nota a firma del direttore Bulla:
Spett.li Dirigenti e Uffici,a nome dei 32 direttori e soprintendenti non dirigenziali e degli altri funzionari degli istituti periferici del MiBAC che lo sottoscrivono, trasmetto, in allegato, un documento collettivo in merito alla riorganizzazione del Ministero e in particolare del settore archivistico imperniato sugli Archivi di Stato e Soprintendenze Archivistiche (oltre alle Direzioni e agli istituti dotati di autonomia speciale).
Grato dell’attenzione, porgo distinti ossequi
Il Direttore Gian Paolo Bulla
L’obiettivo è mantenere SUL TERRITORIO gli Istituti archivistici, rafforzandone l’identità e l’autonomia scientifica e di spesa in virtù del loro ruolo di conservazione, valorizzazione e promozione del patrimonio storico-documentale (conservazione di archivi storici di enti statali, di enti locali, di privati ecc…).