Sono in tutto 11 i piacentini che hanno fatto parte della carica degli oltre 1000 professionisti intervenuti volontariamente in Emilia in seguito al sisma dello scorso maggio: Armando Bravi, Mario Bulla, Carlo Ferrari, Pietro Cordani, Stefano Soffientini, Omar Croci, Maurizio Fornari, Marco Boselli, Vittorio Buzzetti, Lisa Draghi e Luigi Fornasari.
L’altro giorno – al Palazzo dei congressi di Bologna – l’Associazione nazionale geometri volontari ha promosso un’iniziativa per rendere merito al lavoro svolto dai suoi soci. Tra le attività in cui sono stati coinvolti, dal supporto alla logistica e alla progettazione dei campi di accoglienza per gli sfollati fino al coordinamento nei centri operativi comunali, istituiti in ogni territorio. Senza dimenticare l’opera fondamentale di verifica della stabilità degli edifici, a cui hanno prestato il loro servizio anche i geometri piacentini.
Due in particolare i comuni in cui sono intervenuti: Cento e Bondeno, entrambi in provincia di Ferrara. “Il nostro ruolo non si è limitato solo allo svolgimento di un’attività tecnica, ma si è caratterizzato anche per un’importante dimensione umana”, hanno spiegato Marco Boselli, Mario Bulla, Luigi Fornasari e Lisa Draghi, presenti a Bologna con il presidente dell’ordine dei geometri piacentino Carlo Fortunati. “Se le abitazioni presentavano crepe derivanti dalle scosse, la gente aveva paura di far ritorno nelle case, sebbene dichiarate agibili”, hanno aggiunto. Da qui l’azione di rassicurazione rivolta ad una popolazione scossa dalla violenza del terremoto che anche in virtù del lavoro dei professionisti volontari ha potuto rientrare nelle proprie abitazioni, come ricordato dall’assessore regionale alla Protezione Civile Paola Gazzolo.
“Oltre 1000 di voi si sono messi a disposizione, in tanti siete tornati a prestare la vostra opera più di una volta, alcuni si sono fermati nelle zone terremotate addirittura per settimane: è anche merito vostro se gli emiliani non sono mai stati soli”, ha sostenuto la Gazzolo rivolgendosi alla platea. “Avete messo a disposizione un elevato il livello di competenze, ponendovi come una componente pienamente integrata del sistema di protezione civile”. L’opera dei geometri – secondo l’assessore – è il segno di una passione civile, di una tensione verso il prossimo e l’intera comunità, della capacità di mettere le proprie competenze, abilità e conoscenze a disposizione di tutti. “Con il vostro impegno – ha concluso – avete contribuito e contribuite tutt’ora a dare un cuore ad una professione che fa della razionalità la sua bandiera”.