Seta in Provincia: “Nessun esubero di personale e presto nuovi bus”

Consiglio Provinciale dedicato alla realtà di Seta e del suo radicamento nel territorio piacentino. Ospiti di Palazzo Garibaldi il presidente di Seta Pietro Odorici, Massimo Garibaldi membro del cda di Seta e Gianluca Micconi presidente di Tempi.

Radio Sound

Si è partiti con un primo bilancio stilato dai rappresentati di Seta, il quale indica una fase ancora di assestamento per la società di trasporto pubblico, un bilancio che parla ancora di perdite programmate, 3,5 milioni entro la fine dell’anno 2012. “Ma entro il 2014 arriveremo al pareggio” assicura il presidente Odorici. Non è d’accordo il consiglier Francesco Marcotti del Pdl: “Una perdita costante dall’inizio 2012 non lascia certo pensare ad un recupero così immediato” chiosa.

Ma a tenere banco sono i problemi, per così dire tecnici. Micconi di Tempi parla di 36 corse cancellate in tre giorni, dal 23 al 25 ottobre: “Ora saremo costretti a presentare sanzioni” commenta.

Dalle fila del centrosinistra, per bocca di Pierluigi Caminati del Pd, si alza il livello della polemica soprattutto per quanto riguarda la linea Piacenza-Carpaneto: “Corse cancellate, autobus strapieni, lavoratori e studenti lasciati a piedi. Se la situazione non cambia sono pronto ad incatenarmi ad un autobus. Mancano i mezzi, dobbiamo dare agli utenti il servizio che meritano”.

Il consigliere del Pd Paolo Sckokai parla di gravi carenze organizzative: “Si va da autisti che non conoscono il percorso a centralinisti che danno informazioni errate” spiega. “Vorrei sapere quali investimenti avete in mente per riuscire ad ottenere il pareggio di bilancio entro il 2014”.

Su proposta dello stesso Caminati il consiglio ha dato il via libera all’intervento di Enzo Moggi di Uil Trasporti e a Ortensia Martini, rappresentante dei genitori esasperati dalle difficoltà lungo la linea Carpaneto-Piacenza.

La Martini testimonia le quotidiane difficoltà di coloro che ogni mattina devono prendere l’autobus per raggiungere le scuole di Piacenza: “Abbiamo pagato l’abbonamento ma non possiamo sederci, è difficile timbrare, si crea una ressa tale che si rischia di finire travolti dai bus. Lo snodato è rotto un giorno sì un giorno no, continui rattoppi che causano ritardi e disagi. A Carpaneto il servizio resta carente”.

Prende poi la parola Enzo Moggi della Uil: “Le organizzazioni sindacali si assumono la responsabilità di questo progetto, ma al tempo ci eravamo posti degli obiettivi che oggi sembra davvero difficile raggiungere. L’unico modo per ottenere i risultati sperati sarebbe la creazione di un’azienda di trasporti unica regionale”.

Al termine del dibattimento risponde Pietro Odorici: “Riconosco le problematiche e capisco che l’azienda debba fare un vero salto di qualità. A partire dai mezzi abbiamo in programma investimenti che includono anche Piacenza per un totale di 6 milioni di euro per dare in dotazione autobus nuovi. Ma complessivamente siamo partiti con mezzi vecchi e di questo bisogna essere al corrente: abbiamo ereditato bus vecchi di 15 anni e ora dobbiamo investire per rinnovare il parco mezzi”.

“Per un’azienda nuova è difficile dare subito un servizio di qualità, con orari efficienti e un’organizzazione ben oliata. La conoscenza del territorio, la gestione degli orari sono aspetti che all’inizio non possono raggiungere la perfezione”.

Prende poi la parola Massimo Garibaldi, membro del cda di Seta che difende l’operato della società: “A Piacenza gli introiti sono più bassi rispetto alle altre città e nonostante questo i contributi degli enti locali non sono mai cambiati. E nonostante il poco aiuto da parte degli enti locali, a Piacenza Seta vanta il servizio migliore con la migliore diffusione di mezzi e orari più regolari”.

Conclude l’assessore al bilancio Paolo Passoni: “Nessuno di noi pensava che nel primo anno di attività sarebbe andato tutto liscio come l’olio, ma così male non l’avremmo mai immaginato. Non ci ha obbligato nessuno ad accettare questa fusione, però ci erano state fatte alcune promesse che ad oggi non vediamo ancora mantenute”.