Questa mattina, 15 novembre, nella Sala degli Affreschi di Palazzo Vescovile, si è riunito in assemblea il Consiglio pastorale Diocesano, il “Senato del Vescovo”, per affrontare un nutrito ordine del giorno. Ha presieduto lo stesso vescovo mons. Gianni Ambrosio mentre ha coordinato i lavori don Giuseppe Basini.
In apertura vi sono state le abituali comunicazioni sullo stato del clero (con le indicazioni dei presbiteri morti di recente e quelli attualmente ammalati), mentre il vicario episcopale per la pastorale mons. Giuseppe Busani ha aggiornato i presenti sugli appuntamenti previsti per l’anno della fede. Come è noto gli approfondimenti in programma sono dedicato ai documenti conciliari e, per tale impegno, sono stati invitati a Piacenza eminenti personalità della Chiesa.
Questo il calendario secondo gli ultimi aggiornamenti:
lunedì 19 novembre: “Dei Verbum”, lectio di Sua Eminenza il cardinale Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze;
martedì 11 dicembre: “Gaudium et spes”, lectio di Sua Eminenza il cardinale Angelo Scola, Arcivescovo di Milano;
Lunedì 18 febbraio 2013: “Sacrosanctum Concilium”, lectio di Sua Eccellenza mons. Alceste Catella, Vescovo di Casale Monferrato;
Venerdì 8 marzo il Priore della Comunità monastica di Bose, Enzo Bianchi, terrà la lectio magistralis su “Lumen gentium”, la Costituzione dogmatica del Concilio Ecumenico Vaticano II sulla Chiesa. La Lectio si terrà alle ore 21.00 in Cattedrale a Piacenza.
Risulta quindi completo il ciclo di lectio sulle quattro Costituzioni Conciliari del Vaticano II.
Il Consiglio avrebbe dovuto prendere in esame anche le dimissioni di don Giampiero Esopi da presidente del Consiglio di amministrazione del “Pio Ritiro Cerati”. Come ha precisato lo stesso interessato sono dimissioni dettate da motivazioni personali. L’istituzione piacentina di via Torta è alla vigilia dell’inaugurazione di una nuova ala e di importanti lavori di ristrutturazione (la cerimonia si terrà il 24 ottobre alle 10,30). Anche per questi motivi, e considerato che il suo mandato scade al maggio del prossimo anno, su preghiera dello stesso Consiglio di amministrazione e dell’Autorità diocesana don Esopi ha deciso di ritirare le proprie dimissioni ma si è detto di non essere più disponile per un nuovo mandato.
E’ stata poi la volta di un tema di particolare importanza: la presentazione di una nuova proposta di riorganizzazione dell’Unità Pastorale 9 del Vicariato della Val d’Arda. Tale proposta, a parte il significato che riveste per le zone interessate, viene ad assumere anche significato particolare in quanto costituisce un’iniziativa pilota per l’intera diocesi che dovrà affrontare in un prossimo futuro la ristrutturazione delle circoscrizioni parrocchiali.
Per la verità il Consiglio Presbiterale non era chiamato ad esprimersi sulla proposta con un voto; si è trattato di un momento informativo e di un approfondimento da parte di un organismo importante per quanto riguarda la vita della diocesi. Il progetto è stato presentato da due presbiteri della zona che hanno seguito negli ultimi anni questo progetto di “unificazione”: don Umberto Ciullo e don Stefano Antonelli. L’intero progetto è stato documentato con un ampio fascicolo.
L’unità pastorale di Cadeo è composta da quattro parrocchie: B.V. del Carmelo di Roveleto, SS.Salvatore di Fontanafredda, San Pietro Apostolo di Saliceto e San Pietro Apostolo di Cadeo. Da quasi tre anni i due sacerdoti ed i fedeli più coinvolti nella vita delle comunità parrocchiali sono impegnati nell’esame dei problemi delle rispettive comunità ed ora, in sintesi, sono giunti a queste richieste: “L’unificazione delle quattro parrocchie in un’unica parrocchia. Inizialmente sarà la parrocchia di Roveleto ma poi la nuova comunità parrocchiale assumerà un altro nome; le proprietà passeranno tutte a questa unica parrocchia; l’attuale vita pastorale e sacramentale sarà ugualmente garantita; le chiese parrocchiali diverranno chiese sussidiarie; la corresponsabilità laicale sarà garantita da un unico Consiglio di Unità Pastorale e da un unico Consiglio degli affari economici”.
Su queste proposte, illustrate come detto in un ampio fascicolo, si è sviluppato un dibattito che ha visto la partecipazione di numerosi presbiteri. Riassumiamo alcuni dei contributi emersi. Tutti gli intervenuti hanno sottolineato che si è di fronte ad un’esperienza pilota e da qui la sua importanza anche per altre zone pastorali della diocesi. Si tratta di un processo necessario ed urgente: “O aspettiamo il decadimento naturale – è stato osservato – oppure pilotiamo il cambiamento”. Molti contributi hanno pure puntualizzato l’aspetto giuridico che si manifesta anche nell’uno dei termini: ad esempio unione o accorpamento? In questo caso di parla di unificazione. Si dovrà, però, aspirare ad una unificazione “comunionale” e per questo è bene che venga coinvolto anche il popolo. A tal fine – è stato osservato – è bene che nella vita della diocesi i vari interventi non contraddicano questa linea che dovrà caratterizzare il futuro della Chiesa piacentina.
Pur riconoscendo la correttezza dell’iter finora seguito per questo processo di unificazione, non sono mancate alcune osservazioni su tale tipo di operazione. Occorre tener presente il rapporti tra i centri grandi e quelli piccoli: occorre evitare che i centri minori abbiamo l’impressione di essere poco considerati. Anzi – ha osservato un consigliere – occorre tener presente che spesso le piccole comunità sono portatrici di importanti valori in fatto di fede.
Si è già parlato della necessità di coinvolgere la base (il popolo) ma non meno importante è l’adesione al progetto di tutto il presbiterio che dovrà saper affrontare il cambiamento con le inevitabili modifiche nei ruoli che comporterà.
Il dibattito è stato chiuso dallo stesso vescovo mons Gianni Ambrosio che si è soffermato su alcuni punti: questo è un caso significativo che potrà dare indicazioni anche per altri interventi del genere pur tenendo conto delle condizioni specifiche; il cammino di unificazione deve giungere a conclusioni giuridiche ma è importante che tutto parta dal concreto e dal vissuto delle persone; il cammino di unificazione deve essere fatto all’insegna della comunione, avendo come punto di riferimento la visione di Chiesa e di fede e che si evitino le imposizioni dall’alto; per quanto riguarda il caso in discussione vi è stato l’apporto di condizioni giuste e favorevoli con un’importante predisposizione anche da parte delle circoscrizioni civili. Il Vescovo ha ribadito che si deve fare attenzione alle comunità più piccole, nessuno si senta mortificato e particolare attenzione dev’essere riservata, accanto a quelli pastorali, anche agli aspetti patrimoniali. Giunti positivamente a questo punto, è opportuno ora porre attenzione anche alle questioni giuridiche.
Prima della conclusione dei lavori è stata resa nota la prossima convocazione del Consiglio presbiterale: il “senato del Vescovo” tornerà a riunirsi il 6 dicembre prossimo, alle 9,30, nella Sala degli Affreschi di Palazzo Vescovile, per discutere un ordine del giorno che avrà come argomento centrale la visita pastorale del Vescovo: definizione delle modalità di attuazione. In vista di questo incontro i presbiteri sono invitati a discutere nelle zone di competenza un apposito documento preparatorio.