Piano regionale qualità dell’aria. 5 milioni per piste ciclabili e aree verdi

Al via il primo Piano regionale per la qualità dell’aria. Parte oggi da Bologna il percorso che porterà alla stesura e all’adozione di un unico Piano regionale per contrastare l’inquinamento atmosferico, al posto degli attuali 9 Piani provinciali. Con tre obiettivi di fondo: potenziare gli interventi strutturali, per garantirsi un’ “area di sicurezza” anche nei giorni più critici da un punto di vista meteo; lavorare sempre più in una dimensione di area vasta rafforzando il coordinamento da Piacenza a Rimini, ma anche tra le diverse regioni; mettere in campo azioni sempre più integrate in grado di agire sulle diverse fonti di emissione (dunque traffico veicolare, ma anche agricoltura, industria, energia ecc), considerando anche il loro impatto cumulativo. “Con questo Piano – ha spiegato l’assessore regionale all’ambiente Sabrina Freda incontrando amministratori, tecnici, associazioni – vogliamo rientrare nei parametri di qualità dell’aria fissati dall’Unione europea, per tutelare la salute dei cittadini. Vogliamo farlo coordinando e mettendo a sistema tutte le politiche di settore attuate in questi anni, a partire dalle  città. Qui infatti si concentrano le criticità maggiori e qui vive la maggior parte della popolazione.” 
Proprio una rinnovata alleanza con le città è la chiave – sottolinea Freda – “per disaccoppiare lo sviluppo economico dai suoi effetti sull’ambiente, in una logica di integrazione che deve vedere impegnati tutti: cittadini, istituzioni, mondo economico. Molto resta ancora da fare, ma molto è stato fatto, se è vero che l’Emilia-Romagna è tra le Regioni europee ad alto tasso di sviluppo una delle più virtuose per rapporto tra Pil ed emissioni”.
Complice il cambiamento climatico, sono in aumento i giorni che presentano condizioni meteorologiche favorevoli all’accumulo di inquinanti (alte temperature, scarse piovosità e ventilazione), così come le criticità legate a inquinanti di tipo secondario (cioè che si formano in atmosfera per reazione chimica, anche a notevole distanza dalle fonti di emissione). Da questo punto di vista il 2011 è stato un  anno record, con il 40% di giorni a rischio, il dato più alto del decennio.
Da qui la scelta della Regione, di ampliare la scala spaziale dei propri interventi, con un Piano di ampio respiro in grado di mettere a sistema le azioni su tutto il territorio regionale.

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Un bando regionale che stanzia 5 milioni di euro per piste ciclopedonali e infrastrutture verdi. I progetti entro il 31 gennaio
La Regione ha approvato un bando che stanzia 5 milioni di euro per la realizzazione di piste ciclopedonali ed infrastrutture verdi nei Comuni che sono impegnati ad attuare le misure previste dall’Accordo per la qualità dell’aria 2012-2015. Il termine per la presentazione dei progetti scadrà il prossimo 31 gennaio. Sia gli itinerari ciclabili che le infrastrutture verdi (fasce boscate, aree verdi di collegamento) dovranno essere il più possibile integrati tra loro, facilmente accessibili ai cittadini e rivolti soprattutto a completare e migliorare percorsi già esistenti. Proprio per questo la Regione affiancherà i Comuni nella fase progettuale, mettendo loro a disposizione, in un workshop previsto entro la fine dell’anno, progettisti ed esperti del settore per promuovere progetti di elevata qualità progettuale ed architettonica. Il bando rientra  tra gli interventi strutturali previsti dall’Accordo 2012-2015 e sostenuti da risorse per 35 milioni di euro.

Le ultime iniziative avviate

Nuovi autobus ecologici: tra gli interventi strutturali previsti dall’Accordo 2012-2015 ha già avuto il via libera della Giunta regionale, anche la sostituzione di 62 autobus di vecchia generazione con altrettanti a metano per un costo complessivo di 19 milioni di euro. Tra le misure adottate anche la possibilità di acquistare abbonamenti bus scontati al costo di 20 euro per muoversi con più facilità nelle giornate di limitazione della circolazione (giovedì e domeniche ecologiche). Ulteriori interventi sonoin programma per il rinnovo del materiale rotabile. 

Biomasse si, ma a “saldo zero”: per agire su tutte le fonti di inquinamento, la Regione ha anche fissato nuove regole per la produzione di energia da biomasse. Questi impianti infatti  riducono l’emissione di anidride carbonica e di gas climalteranti, ma possono ugualmente inquinare, specie su scala locale, perché producono polveri sottili e ossidi di azoto. Nelle aree della regione critiche per quanto riguarda la qualità dell’aria, i nuovi  impianti potranno dunque essere realizzati, solo se le emissioni di polveri sottili e ossidi di azoto  saranno a “saldo zero”, ovvero in due casi: se  sostituiranno vecchi impianti preesistenti o se saranno affiancati da interventi in grado da garantire la contestuale riduzione di inquinamento sul territorio (cogenerazione e trigenerazione, utilizzo del calore, teleriscaldamento, efficienza energetica, piste ciclo-pedonali, ecc.).
Il computo emissivo – che sarà redatto a corredo del progetto dell’impianto – dovrà pertanto considerare le emissioni del nuovo impianto, comprese quelle prodotte con il trasporto delle materie prime destinate ad essere bruciate, e  quelle “spente” o ridotte. Solo se il risultato di questa sottrazione sarà pari o inferiore a zero l’impianto potrà essere realizzato.

Fotovoltaico: ammontano a 13 milioni di euro  le risorse stanziate nel 2012 dalla Regione per sostituire in 214 piccole e medie imprese le vecchie coperture in amianto con pannelli fotovoltaici.  Un intervento per coniugare la tutela della salute nei luoghi di lavoro con lo sviluppo delle energie rinnovabili e la difesa dell’ambiente./PF