"Un ente ormai in grado solo di autosostenersi" questa è la valutazione di Luigi Francesconi (GdL) durante la discussione avvenuta in Consiglio regionale sul bilancio dell’Agenzia Regionale di Navigazione Interna (ARNI). "Si nota – spiega Francesconi – una progressiva riduzione del contributo regionale passato, dal 2004 al 2006, da 3.863.000 euro a 3.326.700 con un perdita netta di 536.300 euro. La drastica riduzione delle entrate ha fatto si che, tolte le spese per manutenzione o i nuovi acquisti necessari, la gran parte delle risorse venga impiegata unicamente per il mantenimento dell’Ente ed il pagamento del personale, il cui costo incide per l’84,54% del bilancio 2006 (nel 2004 era il 72,58%)". "Appare chiaro – prosegue Francesconi – che non vi sono più fondi per nuovi investimenti e ciò fa tramontare qualsiasi ipotesi di miglioramento e tutela del Po e delle idrovie ad esso collegate. A fronte di questo quadro è difficile da comprendere come in uno dei pochi settori in cui sono risorse disponibili (523.878’96 euro), ossia la progettazione delle opere riguardanti la navigabilità del Po, ARNI decida di non spenderle e passarle in toto al successivo bilancio. L’unica spiegazione plausibile è che, come più volte denunciato dal centro-destra, l’Amministrazione Regionale non creda alle opportunità in termini di turismo e lotta all’inquinamento offerte dalla navigabilità del fiume." Un ultimo capitolo riguarda il porto fluviale di Piacenza: anche in questo caso gli 85.216,06 euro stanziati dalla Regione per il progetto di fattibilità non sono stati riscossi ed i contributi di Provincia, Comune di Piacenza (26.506,14 euro) e Camera di Commercio (10.602,45 euro) non sono stati spesi che parzialmente. "Anche in questo caso, come per il progetto della corrente libera, – commenta Francesconi – assistiamo alla continua perdita di tempo rispetto ad opere assolutamente necessarie, che debbono essere non solo progettate, ma messe al più presto in cantiere." "È poi da stigmatizzare – conclude il Consigliere – l’ostinazione di Regione e Provincia nel voler realizzare un porto meramente turistico a Piacenza, dove le condizioni di navigabilità non sempre sono garantite: già altri Comuni, come Caorso, si sono candidati ad ospitare un porto, non solo turistico, ma anche mercantile, laddove vi siano migliori condizioni di navigabilità, ma per ragioni politiche ci si ostina a non considerarli."