Il complesso dell’Urban Center, che sarà ospitato negli spazi dell’ex Macello di Piacenza, sarà inaugurato ufficialmente sabato mattina. Da sabato pomeriggio, invece, partiranno le prime visite guidate aperte a tutta la cittadinanza, che dureranno fino al primo marzo nella fascia oraria tra le 15,30 e le 18,30, sabato e domenica compresi. L’investimento complessivo è di oltre 9 milioni di euro, 5 a spese del Comune e 4 arrivati dalla Regione, e tre diverse amministrazioni sono state impegnate per tagliare il traguardo di riqualificare la struttura di via Scalabrini, dove – è la promessa degli amministratori – "Piacenza ripenserà se stessa in termini di qualità urbana". Costruito tra il maggio del 1892 e l’agosto del 1894, il macello di S. Anna – la più significativa testimonianza di archeologia industriale esistente nella nostra città – era stato chiuso nel 1985, e negli ultimi decenni era stato adibito a deposito comunale, ospitando manifestazioni e spettacoli solo saltuariamente. Le opere di restauro sono iniziate nel 1999, mentre la definitiva conclusione dei lavori è prevista a primavera 2009. Inizia quindi ora una nuova vita per il complesso di proprietà comunale, che in 13.750 metri quadri è destinato ad accogliere attrezzature di servizio per la città e il territorio, in una struttura denominata appunto "Urban Center" che comprende funzioni museali (il Museo di Storia Naturale), espositive, culturali, istituzionali, professionali (ospitando l’Ordine degli Architetti), formative universitarie (il Politecnico di Milano), sociali e di servizio. Proprio l’assessore alla Riqualificazione Urbana Sabrina Freda ha sottolineato che l’area riqualificata, pensata per diventare un punto di eccellenza della città, sarà anche "permeabile" ai cittadini, che potranno quindi attraversarla anche per spostarsi tra Stradone Farnese a via Scalabrini.Una riqualificazione importante, quindi, riguardo alla quale l’assessore alle Opere Pubbliche Ignazio Brambati ha definito come "togliersi un sassolino dalla scarpa" la considerazione per la quale "Molto spesso si cita Parma come esempio, o si chiamano celebri esperti d’arte a dare giudizi, ma Piacenza non è seconda a nessuno e c’è tanta qualità tecnica anche nella Pubblica Amministrazione". Il progetto di riqualificazione e il restauro del complesso dell’ex Macello è stato redatto dal Servizio Progetti di Riqualificazione e Ricerca, responsabile l’architetto Graziano Sacchelli che ne ha seguito anche la realizzazione, definendo il carattere del restauro conservativo nella conciliazione tra riqualificazione che "valorizza i caratteri tipologici degli edifici ma senza rinunciare ad inserire elementi nuovi e diversi", con una "grande cura del dettaglio".