"Vorrei essere ricordato come vescovo innanzitutto e come persona che nella rete della realtà piacentina ha tentato di essere suscitatore di relazioni, di rapporti di stima, di fiducia, di collaborazione. Mi piacerebbe che la mia attività venisse riconosciuta al di fuori di schieramenti e contrapposizioni" Il vescovo di Brescia Monsignor Luciano Monari, per 12 anni alla guida della Diocesi di Piacenza e Bobbio, si è rivolto così ai tanti piacentini che hanno gremito l’auditorium di Sant’Ilario, dove al religioso è stata attribuita la cittadinanza onoraria di Piacenza. A fianco di monsignor Monari, durante la cerimonia il presidente del Consiglio Comunale Ernesto Carini e il sindaco di Piacenza Roberto Reggi. "Piacenza è onorata di annoverala tra i propri cittadini" ha affermato Reggi, secondo il quale si è trattato di una giornata storica: per la prima volta – ha detto- a seguito di una decisione assunta dall’assemblea consiliare, viene conferita la cittadinanza onoraria a un vescovo. E monsignor Monari ha ringraziato tutti i presenti, "sono fiero di essere piacentino, quando ripenso a Piacenza ripenso alle persone, alle facce" ha affermato, leggendo poi alcuni brani tratti dalla Bibbia. Interrogato sull’imminente ordinazione del suo successore Monsignor Ambrosio, sabato prossimo, Monsignor Monari ha detto che a suo avviso trasmettere il compito di testimoniare la presenza del Signore nel mondo di oggi rende fecondo l’Episcopato.Tra le autorità presenti anche l’ormai ex ministro del Governo Prodi, il piacentino Pierluigi Bersani. "Raramente un riconoscimento è così meritato" ha dichiarato Bersani, che non ha nascosto una grande stima per l’attuale vescovo di Brescia. Inevitabile qualche domanda sulla situazione politica del Paese, che tornerà a votare per le elezioni politiche i prossimi 13 e 14 aprile. Non sono mancate le critiche al centro destra, per Bersani lo slogan di Berlusconi sembra essere "Va bene chiunque purchè salga sul mio carro". Secondo Bersani invece "gli elettori hanno l’opportunità di premiare una forza, il Partito Democratico, che questa volta si presenta alle consultazioni senza nessuna ambiguità".