Assise europea dei Master Erasmus Mundus, c’è anche la Cattolica

Il Master VINTAGE (Vine, Wine and Terroir Management) è uno dei 103 master che a tutt’oggi (dicembre 2007) l’UE ha ritenuto di finanziare, assegnandogli il marchio Erasmus Mundus (www.vintagemaster.com). E’ frequentato da circa 30 studenti per ciclo (biennale), provenienti da tutti i continenti. Al consorzio interuniversitario Vintage partecipano nove istituzioni universitarie europee di 8 stati, tra cui l’Università Cattolica S. Cuore di Piacenza, il cui responsabile scientifico è il prof. Luigi Bavaresco (nella foto), docente di Viticoltura presso la Facoltà di Agraria. Lanciato nel 2004, il programma dell’UE Erasmus Mundus completerà nel 2008 la sua prima fase. Si tratta di un progetto molto ambizioso gestito dalla DG Istruzione e Cultura che ha voluto dar seguito a quanto indicato come uno degli obiettivi strategici dell’UE nel summit di Lisbona del 2000, e cioè di fare dell’Europa, nel futuro prossimo, la più grande economia mondiale guidata dalla conoscenza. Uno degli strumenti adottati per raggiungere questo obiettivo è stata la promozione di consorzi universitari trans-nazionali che fornissero dei programmi didattici di livello Master of Science (2 anni di studio, dopo un primo triennio universitario) su tematiche ritenute strategiche per lo sviluppo europeo. Da un punto di vista pratico l’intervento dell’UE si sostanzia nell’elargire borse di studio a studenti extra-europei affinché si iscrivano a questi Master e vengano quindi  a studiare per due anni in Europa. In tal modo si vorrebbe far concorrenza agli USA sul piano dell’offerta formativa superiore (higher education), considerando che attualmente sono ancora gli Stati Uniti d’America la meta più agognata da chi voglia specializzarsi in una qualche disciplina scientifica. L’esperienza americana insegna che attirare cervelli stranieri significa non solo fornire  competenze scientifico-tecnologiche ai paesi di origine di quegli studenti (se tornano poi a casa loro), ma anche incrementare il progresso economico e tecnologico interno. Ogni anno due rappresentanti per consorzio si incontrano a Bruxelles per fare il punto della situazione assieme ai vertici dell’Agenzia esecutiva della DG Istruzione e Cultura e normalmente il prof. Bavaresco rappresenta il Master Vintage, assieme ad una collega francese. L’ultimo meeting, che ha coinvolto circa 200 persone, è stato presieduto dal commissario europeo per l’Istruzione e la Cultura Jan Figel. I 103 master (a cui corrispondono 103 consorzi universitari) sono gestiti da 233 università di 23 stati, sono seguiti da circa 2000 studenti, e sono così ripartiti tra i diversi gruppi di discipline: ingegneria e scienze naturali: 39%; scienze sociali e umanistiche: 34%; scienze della vita: 16%; altre: 11%. Il commissario Figel ha tracciato in questa assise le linee guida della politica europea nel campo dell’istruzione superiore. La seconda fase del programma Erasmus Mundus inizierà nel 2009 e le modifiche sostanziali che dovrebbe subire riguarderanno l’istituzione di borse di studio anche per gli studenti europei e l’inserimento nel programma anche dei dottorati di ricerca.

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