Il progetto di concessione di derivazione di acque pubbliche per la costruzione di centraline idroelettriche nel territorio della provincia di Piacenza è al centro di un’interrogazione di Luca Bartolini (AN), il quale segnala le gravi conseguenze sotto il profilo ambientale, turistico ed economico che a suo avviso la sua realizzazione comporterebbe per l’intero territorio della provincia piacentina. Il progetto, redatto dalla società bresciana Eco Valsabbia a cui partecipano i Comuni di Ferriere, Ottone e Cerignale, precisa il consigliere, prevede che, per la produzione di energia idroelettrica tramite turbine, debbano essere captati numerosi metri cubi d’acqua da alcuni fiumi e torrenti della provincia di Piacenza, effettuando l’intubazione e la conseguente messa in asciutta di alcuni corsi d’acqua appenninici (torrente Grondana, fiume Nure, torrente Ronchignasco, torrente Gramizzola, fiume Aveto, fiume Trebbia), tutti di altissimo valore ambientale. L’esponente di an rileva anche che la realizzazione del progetto non comporterebbe alcun vantaggio per la popolazione dei comuni interessati, considerato che l’energia prodotta verrebbe venduta in rete secondo criteri del libero mercato, con garanzia di profitto per la sola società Eco Valsabbia. Inoltre, aggiunge Bartolini, l’iniziativa non avrebbe nessun tipo di ricaduta occupazionale in loco, in quanto per tutti gli impianti di produzione idroelettrica è previsto un funzionamento di tipo automatizzato. Il consigliere, pertanto, sollecita la Regione ad esprimere parere contrario sulla richiesta valutazione di impatto ambientale, indispensabile per l’avvio del progetto e ad assumere adeguate iniziative, affinchè sia rispettata la normativa in vigore e sia tutelato l’alto valore ambientale dei fiumi e dei luoghi dell’Appennino piacentino dove il progetto in questione dovrebbe essere realizzato, considerate le evidenti e negative ricadute sotto il profilo turistico per le vallate della provincia piacentina interessate.