Una richiesta di aiuto a Confindustria, Confartigianato e Confcommercio e a tutte le aziende e le associazioni presenti in India per lavoro. E’ l’appello lanciato da Giovanni Falcone, padre di uno dei due ragazzi bobbiesi detenuti da mesi in India. Falcone chiede che chi ha già sul posto degli avvocati, magari conosciuti nel Paese asiatico, si impegni per dare una mano a sbloccare la situazione di Angelo e Simone, che si proclamano innocenti dalle carceri indiane dove si trovano rinchiusi da mesi. Il loro caso sta intanto coagulando la reazione di altre famiglie che si trovano in situazioni simili.