Tentano di bruciare vivo un cane per vendetta, fermati in tempo e arrestati

I due fratelli di Lugagnano

Tentano di dare fuoco a un cascinale per uccidere un cane, fermati in tempo dai carabinieri e arrestati. I fatti sono accaduti nel pomeriggio di ieri, venerdì 13 gennaio. Due fratelli di 23 e 20 anni, originari di Fidenza ma da tempo residenti a Lugagnano, noti alle forze dell’ordine per reati legati al mondo della droga, si sono introdotti all’interno di un ex allevamento abbandonato proprio di Lugagnano. Una volta entrati, utilizzando un liquido infiammabile, hanno iniziato ad appiccare un incendio. Le fiamme, fortunatamente, hanno tardato ad attecchire a causa della paglia ghiacciata e umida. Nel frattempo alcuni passanti insospettiti dalla presenza dei due giovani e dal primo fumo provocato dal fuoco hanno chiamato i carabinieri. I militari sono intervenuti in pochi secondi trovando i due con addosso un accendino, la confezione di liquido e un martelletto d’emergenza (di quelli in dotazione agli autobus) utilizzato per farsi spazio attraverso i vetri. Dopo aver estinto le fiamme che stavano iniziando a crescere i carabinieri hanno fatto scattare le manette ai polsi dei due giovani.

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Per capire i motivi del gesto bisogna tornare al 26 dicembre 2016, quando la madre dei due fratelli subì un pesante torto: l’auto del suo convivente, infatti, venne data alle fiamme. Nessun dubbio sull’origine dolosa del rogo, dal momento che carabinieri e vigili del fuoco trovarono una bottiglia piena di benzina sotto la vettura. L’autore del gesto resta ancora oggi sconosciuto ma i due giovani, fin da quel giorno, hanno sempre dato la colpa a un uomo di 38 anni, anche lui di Lugagnano, conosciuto tempo prima durante un periodo di disintossicazione al Sert. Ebbene, il 38enne possiede un cane a cui è estremamente affezionato: per lui ha adibito a cuccia “di lusso” proprio l’allevamento abbandonato al quale i due hanno tentato di dare fuoco. Fortunatamente l’animale, nel vedere i due fratelli, si è spaventato e alla vista del primo fumo è fuggito in un’altra stanza dell’edificio. Fuga che ha costretto i giovani a inseguirlo per tentare di riaccendere un secondo fuoco proprio nella stanza dove il cane si era rifugiato, nella fattispecie un fienile. Un po’ la paglia ghiacciata, un po’ la fuga hanno salvato la vita all’animale. Questa è la ricostruzione degli inquirenti anche se per ora la coppia di giovani non ha confermato la teoria.

I due fratelli sono stati così arrestati, anche perché autori di reati gravi commessi anche nel recente passato: il 29 novembre scorso i due ventenni avevano simulato un incidente lungo la strada provinciale che da Alseno conduce a Castellarquato. Poi avevano tentato di rapinare un automobilista che si era fermato per prestare soccorso.