Straordinaria Madame Butterfly apre la stagione della Scala

Lo spettacolo inaugurale della Stagione 2016-2017 alla Scala è una straordinaria Madama Butterfly che Riccardo Chailly ha proposto al pubblico milanese nella versione originale della prima edizione del 1904. Il valore dell’Opera pucciniana, la sua delicatezza e introspezione psicologica sono il frutto della modernissima drammaturgia del libretto di Illica e Giacosa. Il nostro conterraneo aveva infatti trasformato il soggetto teatrale di Belasco in un affresco di genere ove la figura della piccola geisha Cio-cio-san si eleva a grande eroina tragica che nell’analisi del proprio vissuto amoroso scopre la propria inadeguatezza e il proprio negarsi alla vita. Alla Scala la suggestiva regia di Alvis Hermanis vive nelle scene di un Giappone evocato attraverso pannelli mobili (ideati dallo stesso Hermanis) scandisce la vicenda di Cio-cio-san con grande drammaticità. I personaggi sono simboli di una storia universale che mediante il sacrificio di una sposa innamorata, li redime.L’orchestra scaligera raggiunge vertici scintillanti ed assai pittoreschi evocando un esotismo luminoso e fantastico. Riccardo Chailly con un sapiente lirismo fa cantare ogni parte orchestrale accentuando la presenza timbrica di ogni strumento.Il fascino incantato di un Giappone antico evocato da pannelli naturalistici (la casa delle geishe, il giardino dei mandorli…) rivive attimo per attimo nel bellissimo libretto che Illica ha poeticamente costruito sulla straziante vicenda di Cio-cio-san. Il cast di voci prestigiose risponde al progetto musicale di Chailly. Madama Butterfly (Maria José Siri) si muove in scena con squisita delicatezza gioendo e soffrendo unicamente mossa dal sentimento per Pinkerton (Bryan Hymel). Voce duttile e smagliante Maria José Siri recita fino alla fine il ruolo drammatico che Puccini le ha attribuito. Luminoso il timbro di Bryan Hymel (Pinkerton) scenicamente romantico pur nella tremenda ambiguità del suo personaggio. Perfettamente allineato con l’intero cast è il coro diretto da Bruno Casoni, cornice dolce e soave all’intera vicenda. Intensa la voce di Sharpless (Carlos Alvarez), dolcissima e pregnante accanto a Cio-cio-san, la voce di Suzuki (Annalisa Stoppa) ma è degno di nota ricordare tutti i personaggi, lo zio Bonzo (Abramo Rosalen), il Commissario Imperiale (Gabriele Sagona), la madre di Cio-cio-san (Marzia Castellini), il principe Amadori (Costantini Finucci) ecc.Resta immortale la personalità di Luigi Illica, artefice di un libretto che ancora oggi colpisce per la sua modernità. Pregevole l’intenzione di Riccardo Chailly che ha voluto la riproposizione dell’edizione originale del 1904 curata da Julian Smith. Per i cultori del Giappone, ricordiamo la mostra ancora in corso presso il museo teatrale alla Scala sulla ricostruzione dell’Opera con foto, video, partiture, manifesti e costumi.Grazie ad Illica ed a Puccini.

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Maria Giovanna Forlani