La costruzione di un sistema educativo integrato è la condizione per contrastare la povertà socio-culturale e la marginalità, come sostiene un importante documento della Commissione Europea (“Investire nell’infanzia per spezzare il circolo vizioso dello svantaggio sociale”, 20 febbraio 2013).
Per mostrare come questo si è tradotto in un lavoro di rete con oltre dieci anni di storia nel territorio piacentino è stato organizzato per venerdì 13 gennaio 2017 in Università Cattolica un seminario dal titolo “Pensare insieme l’educazione. Costruire il sistema dei servizi educativi per l’infanzia: l’esperienza del Coordinamento Pedagogico Territoriale di Piacenza”.
Da una pratica sistematica di confronto e ricerca è scaturita la progettazione partecipata del Coordinamento Pedagogico Territoriale di Piacenza, formato dai rappresentanti dei Coordinamenti pedagogici dei nidi d’infanzia pubblici, privati e convenzionati presenti in città e nella provincia. La ricostruzione di questa esperienza è al centro dell’incontro e pubblicata nel volume che dà il titolo all’iniziativa.
“In un momento critico e faticoso come quello che stiamo attraversando – ha spiegato la Prof.ssa Elisabetta Musi, curatrice della pubblicazione – non si può cedere alla tentazione di abbassare l’investimento sui servizi, in attesa magari di tempi migliori; perché la logica è esattamente inversa: tempi migliori possono più facilmente avverarsi se continueremo a investire nell’educazione. Da lì passa il cambiamento, la forma che vogliamo dare al futuro. Se interpretati con sapienza anche i momenti difficili possono diventare una straordinaria opportunità”. Il testo è frutto di una scrittura collettiva, sintesi di uno sguardo retrospettivo e di un’apertura prospettica, che fanno di questo scritto uno strumento prezioso per individuare orientamenti pedagogici e strategie operative tese ad alimentare una coscienza educativa, a partire dall’attenzione per i luoghi in cui nascono e si trovano a vivere i più piccoli.
“Investire sui bambini è una polizza assicurativa a lunga scadenza – precisa Stefano Cugini Assessore al Nuovo welfare e al sostegno alle famiglie del Comune di Piacenza – una strategia la cui produttività sarà misurabile nel grado di consapevolezza della società prossima ventura, nella misura in cui essa sarà a proprio agio con i nuovi, mutati contesti di vita. I numerosi vantaggi di un'educazione e cura della prima infanzia di qualità sono ampiamente riconosciuti e vanno dai vantaggi economici per la società nel suo insieme a migliori risultati scolastici per i singoli .
I risultati delle indagini internazionali sulle competenze degli alunni rilevano infatti che i bambini e gli adolescenti che hanno usufruito dei servizi per la prima infanzia ottengono migliori risultati scolastici. Le ricerche indicano pure che l'offerta dei servizi di alta qualità può aiutare a ridurre la spesa pubblica futura per il welfare, la salute e anche per la giustizia. L'educazione nella prima infanzia rappresenta quindi il fondamento per la costruzione di sistemi educativi più efficaci e più equi.
L'accesso e la qualità sono i due obiettivi con i quali si misurano attualmente tutte le Amministrazioni locali. L'ideale sarebbe affrontarli contemporaneamente: offrire l'accesso a tutti senza assicurare la qualità potrebbe non apportare ai bambini i vantaggi auspicati.
In questo percorso il ruolo di governance istituzionale è primario: ci sono fili da riannodare, paradigmi da ripensare e sintesi da trovare. Spetta ai protagonisti del territorio farsi interpreti presso i superiori livelli di governo di buone prassi da confrontare con altre e testarne efficienza, efficacia e riproducibilità su più ampia scala. La scommessa sta nel ripensare e ripensarsi, e qui il ruolo del coordinamento pedagogico territoriale emerge in tutta la sua pregnanza, per garantire qualità e al tempo stesso mettere in circolo competenze, esperienze, informazioni tra i vari attori pubblici e privati”.
E proprio per permettere un passaggio diretto di buone pratiche territoriali ad amministratori con un più ampio raggio di responsabilità è stata invitata la vicepresidente della Regione Elisabetta Gualmini, che presenterà la nuova legge n. 19 del 25.11.2016: “Servizi educativi per la prima infanzia”. In questo modo la storia dei servizi educativi territoriali per l’infanzia si affaccia sulle novità che le politiche scolastiche ed educative hanno annunciato e a cui il confronto dedicherà particolare attenzione.
Altro importante fattore di cambiamento per il funzionamento del sistema educativo territoriale 0-3 anni è la riforma del sistema di governo regionale e locale a seguito della quale sono stati assegnati ai Comuni alcuni dei compiti precedentemente svolti dalle Province fra cui: l'erogazione dei contributi per il consolidamento/gestione dei servizi pubblici e privati convenzionati ai servizi 0-3 anni ubicati nel territorio comunale e la qualificazione del sistema educativo per la prima infanzia. Per l'esercizio di tali funzioni i Comuni si avvarranno del patrimonio di conoscenze prodotte negli anni dal Coordinamento Pedagogico Territoriale (ex provinciale) e sosterranno con convinzione la formazione degli operatori pubblici e privati.
A coordinare i lavori Valeria Mariani, tutor del Coordinamento Pedagogico Territoriale di Piacenza.
L’incontro si svolgerà presso l'Università Cattolica, Sala Piana, dalle 16.30 alle 18.30 e vedrà la partecipazione di amministratori locali, gestori e coordinatori pedagogici dei servizi pubblici e privati, educatori dell'intero territorio provinciale.