Un’occasione per affrontare temi di fondamentale importanza per la corretta gestione dei fitofarmaci nel rispetto degli obblighi normativi che tutelano la sicurezza ambientale. Così Andrea Minardi e Alessandro Belli delegato e segretario di Coldiretti Giovani Impresa Piacenza hanno commentato l’incontro svoltosi nei giorni scorsi presso la sala consiglio di Coldiretti Piacenza organizzato dall’Ausl di Piacenza insieme al Consorzio Fitosanitario e al Corpo Forestale dello Stato con la collaborazione dell’associazione di Coldiretti che raggruppa i giovani agricoltori della provincia.
Interlocutori dei giovani imprenditori la dottoressa Francesca Sormani dell'Unità operativa di prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro dell'Ausl di Piacenza che ha approfondito insieme a Ruggero Colla, tecnico del consorzio Fitosanitario sul corretto e sostenibile utilizzo dei prodotti fitosanitari che necessita, ricorda Coldiretti Piacenza, dell’abilitazione, come definito all’art. 9 del D.Lgs 150/12 sia per l’acquisto che per l’ utilizzo (manipolazione o distribuzione) in assenza del quale si rischia una sanzione variabile da 5.000 a 20.000 euro.
Altri temi trattati durante l’incontro, la corretta interpretazione delle etichette dei fitofarmaci, la gestione dei magazzini e la tenuta dei quaderni di campagna. Interessante il capitolo della responsabilità che rimane sempre in capo al legale rappresentante dell’azienda agricola, affrontato dai funzionari del Corpo Forestale dello Stato, il commissario capo Amerigo Filippi e il vice ispettore Gianluca Mancinelli del comando della stazione di Bettola.
“I fitofarmaci, afferma Belli, hanno un ruolo determinante per difendere le colture da parassiti e patogeni ma anche per controllare lo sviluppo di piante infestanti e per assicurare l’ottenimento di elevati standard di qualità dei prodotti agricoli. Tuttavia è bene tenersi costantemente aggiornati al fine di tutelare l’ambiente e garantire prodotti sicuri e controllati.”
“Siamo il primo paese al mondo per la sicurezza delle produzioni ortofrutticole rispetto alla presenza di antiparassitari, conclude Minardi, e questo lo dobbiamo senz’altro a prodotti con caratteristiche sempre meno impattanti per la salute e l’ambiente ma anche e soprattutto alla formazione professionale degli agricoltori che diventa oggi ancora più centrale”.