Massimo Ghini stasera al Municipale con l’opera “Un’ora di tranquillità”

Dopo la pausa natalizia riprende a Piacenza la programmazione della Stagione di Prosa “Tre per Te” 2016/2017 del Teatro Municipale organizzata da Teatro Gioco Vita, direzione artistica di Diego Maj, con la Fondazione Teatri di Piacenza, il Comune di Piacenza e il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano.

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Appuntamento martedì 10 e mercoledì 11 gennaio 2017 alle ore 21 con “Un’ora di tranquillità” di Florian Zeller, diretto e interpretato da Massimo Ghini, che al Municipale andrà in scena affiancato da un nutrito cast di attori formato da Claudio Bigagli, Massimo Ciavarro, Alessandro Giuggioli, Galatea Ranzi, Luca Scapparone, Marta Zoffoli. La scenografia è di Roberto Crea, i costumi sono di Silvia Frattolillo e le luci di Marco Palmieri. Lo spettacolo è prodotto da La Pirandelliana/Valerio Santoro.

Massimo Ghini ha deciso di misurarsi con la travolgente comicità di un testo mai rappresentato in Italia: “Un’ora di tranquillità” di Florian Zeller, uno dei più apprezzati drammaturghi francesi contemporanei.

Una commedia moderna, brillante e divertente grazie al meccanismo del vaudeville giocato tra equivoci e battute esilaranti. Una macchina drammaturgicamente perfetta che è stata in Francia un grandissimo successo teatrale, definita una spassosa, intelligente e geniale operazione da non perdere. Il meccanismo della comicità presente nel testo consente di non dover ricorrere a imponenti adattamenti, anzi è proprio nel meccanismo utilizzato nella scrittura che si poggia la forza di questa commedia brillante. I personaggi hanno ciascuno un ruolo fondamentale nella vicenda, è come se fossero loro stessi gli ingranaggi che mettono in moto la macchina della risata già dalle prime battute del testo. Si tratta di un’opera corale dove ogni attore deve legare la propria arte agli altri. L’abilità di Florian Zeller non è solo nella scrittura brillante, ma anche nell’arte di gestire l’imprevisto continuo, in un vortice in cui le collisioni sono inevitabili, con un gusto che amplifica il divertimento. Lo spettatore è invitato e sollecitato a conoscere la verità ma continua ad avere ben presente l’impossibilità di riuscire a sistemare le cose perché ci sono troppe varianti che interferiscono con quello che sembrava un banale progetto per trascorrere un po’ di tempo, anzi solo un’ora, di tranquillità.

Il personaggio “centrale” è un uomo che cerca disperatamente un momento di solitudine e serenità. È riuscito a rintracciare e acquistare un vecchio disco in vinile da un rigattiere ma, mentre cerca di trovare il modo per dedicarsi a questo cimelio, una serie di eventi e personaggi lo interrompono: la moglie che gli deve parlare di cose importanti del loro rapporto, il vicino di casa che, a causa dei lavori che sta effettuando nella propria abitazione, irrompe mentre Michel sta cercando di ascoltare il disco, fino ad un improbabile idraulico che invece di riparare i guasti, ne provoca ulteriori. A questi si aggiungono altri amici, amanti e figli che entrano in scena inconsapevoli di rendere impossibile al povero protagonista di godersi solo un’ora di tranquillità. Senza poterli minimamente prevedere verranno alla luce vecchi amori, tradimenti, bugie… il tutto tenuto sempre sotto perfetto controllo ma con la genuinità dirompente del non programmato. Il tempo di pace è praticamente un sogno irraggiungibile fino al momento in cui tutto si ferma e il disco finalmente sta per essere ascoltato.