Eccesso colposo di legittima difesa, con questa accusa è stata condannata a 2 anni di reclusione Angela Lanza, la donna che uccise il marito con una coltellata al petto al culmine di una violenta lite. I fatti risalgono al 27 marzo 2015, era da poco passata l’una quando tra la 63enne e il marito, Giovanni Mutti, di 64 anni, scoppiò l’ennesima furibonda lite all’interno della loro villa a Quarto di Gossolengo. Il marito avrebbe impugnato con una mano un coltello da cucina puntandolo al volto della moglie, con l’altra mano avrebbe cominciato invece a stringere il collo della donna. Quest’ultima avrebbe cominciato a dimenarsi tentando dapprima di scagliare il televisore contro il marito: la tv, però, sarebbe caduta ai piedi dei due senza colpire nessuno. L’uomo nel frattempo avrebbe appoggiato su un mobile il coltello impugnato poco prima: è a quel punto che Angela Lanza avrebbe afferrato la lama e inferto una coltellata all’uomo, un unico fendente che però ha forato un polmone e reciso un’arteria: lesioni che hanno causato la morte di Giovanni Mutti per dissanguamento.
Il Pubblico Ministero Antonio Colonna ha tenuto conto delle attenuanti richiedendo per la donna una condanna a due anni di reclusione per eccesso colposo di legittima difesa. Richiesta accolta oggi dal giudice Giuseppe Bersani al termine del processo svolto con rito abbreviato.