E’ stato sottoscritto questa mattina, nell’aula consiliare del Municipio, il Patto territoriale per la Scuola per il quinquennio 2016-2021. Un accordo che impegna congiuntamente Comune di Piacenza, Ufficio scolastico territoriale, scuole statali dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, nonché il Centro provinciale per l’istruzione degli adulti, “per promuovere e sostenere il ruolo fondamentale della scuola – ha sottolineato il sindaco Paolo Dosi – come presidio educativo, centro di aggregazione, luogo privilegiato di accoglienza che possa garantire a tutti gli alunni pari condizioni nel percorso di formazione”.
L’intesa firmata oggi, ha aggiunto l’assessora alla Formazione, Giulia Piroli, “rappresenta lo strumento di programmazione delle relazioni tra l’Amministrazione comunale e il sistema educativo cittadino, frutto di un lungo cammino di confronto con i singoli istituti da cui, già nel febbraio 2015, era emerso il documento finalizzato a organizzare in senso verticale la rete scolastica piacentina, rafforzando la progettazione condivisa e la collaborazione in rete”. Giulia Piroli e il sindaco Paolo Dosi hanno ribadito che “questo è un Patto che guarda al futuro, un accordo di lavoro che apre una nuova stagione e che rappresenta un momento importante di riqualificazione e inclusione scolastica che coinvolge migliaia di studenti con le loro famiglie, e in generale l’intera comunità. In particolare, abbiamo consegnato all’Ufficio Scolastico Provinciale la bozza di un protocollo sull’accoglienza e sulla integrazione dei bambini stranieri. Tra gli allegati al Patto merita inoltre menzionare il protocollo contro la dispersione scolastica. Il Tavolo di lavoro riunitosi quest’oggi proseguirà l’attività per definire gli ultimi tasselli a completamento dell’iter fin qui percorso”.
Cinque i titoli di cui si compone il Patto: obiettivi e gestione, servizi per il diritto allo studio, accoglienza e integrazione scolastica, edifici scolastici, attività di documentazione, ricerca e progettazione. Saranno attivati, per la gestione del Patto, un Tavolo istituzionale, la Consulta dei presidenti dei Consigli d’istituto, Tavoli di confronto con il terzo settore e con le organizzazioni sindacali, nonché specifici gruppi di lavoro. “Servizi di refezione, trasporto scolastico e mobilità sostenibile attraverso il Pedibus, così come i servizi pre e post-scuola, sono anch’essi oggetto del Patto. Così come l’accoglienza agli alunni portatori di bisogni speciali, tema rispetto al quale è nostra volontà – ha ribadito – incrementare l’offerta di formazione e aggiornamento per gli insegnanti. Prioritario, com’è evidente, l’inserimento scolastico dei bambini stranieri: il Comune, in collaborazione con le scuole e le realtà del terzo settore, garantirà gli interventi di mediazione e l’insegnamento della seconda lingua per gli alunni neo arrivati da altri Paesi, sostenendo inoltre progetti pilota di accoglienza e didattica curricolare interculturale. Verrà poi elaborato un protocollo a sé stante per far fronte all’arrivo, ad anno scolastico in corso, di alunni che non parlano l’italiano”.
Inoltre il protocollo riconferma la necessità di concordare interventi di prevenzione del disagio scolastico per contrastare fenomeni di dispersione, abbandono, insuccesso scolastico, marginalità, bullismo sulla base delle positive esperienze realizzate in questi anni con la collaborazione di Università, Enti di formazione professionale, realtà di Terzo settore, realizzare un programma organico di rete che, partendo da analisi approfondite delle specifiche realtà scolastiche. “Dobbiamo – ha proseguito – dare il nostro sostegno alla qualificazione dell’offerta formativa, promuovendo progetti didattici e formativi. Promuoveremo esperienze finalizzate a sostenere attività educative e formative per la cittadinanza e di valorizzare la fruizione degli spazi scolastici, favorendo l’apertura delle scuole nel territorio con l’utilizzo delle palestre e delle strutture sportive da parte dei cittadini. Il Comune interverrà nella manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici al fine di garantirne la funzionalità e la sicurezza. I dirigenti scolastici si impegnano a rispettare le destinazioni d’uso dei locali scolastici ed i limiti relativi esistenti, concordandone l’eventuale modifica con il Comune”. Infine per una corretta programmazione territoriale dell’offerta formativa il Comune intende costruire un sistema di rilevazione ed elaborazione di dati statistici, aggiornabili periodicamente, per governare processi complessi.
Presenti all’incontro anche i dirigenti scolastici Paola Vincenti, Angela Squeri, Simona Favari, Elisabetta Ghiretti, Giovanni Tiberi, Sabrina Mantini, Anita Monti, Ludovico Silvestri, Manuela Bruschini (Cpia) e Anna Barani, in rappresentanza dell’Ufficio Scolastico Provinciale.