Un sopralluogo al cantiere del polo scolastico di Gragnano in cui sono in corso lavori di messa in sicurezza ed efficientamento energetico finanziati dalla Regione e la cui inaugurazione è prevista a fine gennaio e –prima – tappa a Calendasco per una visita a un capannone ad uso produttivo confiscato alla mafia: il primo bene sequestrato alla criminalità organizzata in provincia di Piacenza e restituito alla comunità. Visita nel Piacentino oggi da parte del presidente della Regione Stefano Bonaccini che è stato accompagnato dai sindaci dei due comuni, rispettivamente, Patrizia Calza e Francesco Zangrandi, oltre che dall’assessore regionale all’ambiente e difesa del suolo Paola Gazzolo.
I lavori presso la scuola secondaria di primo grado di Gragnano, finanziati dalla Regione con 345 mila euro su una spesa complessiva di 495 mila, rientrano nel pacchetto di 225 interventi da realizzare in tutta l’Emilia-Romagna entro il 2017 previsti dal Piano di edilizia scolastica regionale con un finanziamento complessivo di 130 milioni di euro.
L’immobile di Calendasco, sottratto alla criminalità organizzata, è stato preso in carico nel 2016 dall’amministrazione comunale, che ha coinvolto la popolazione, in particolare gli studenti delle scuole medie, in un percorso per restituirlo all’intera collettività. I ragazzi sono stati protagonisti di una serie di incontri con gli esperti di Libera. Per l’anno scolastico in corso è stato avviato un progetto di educazione alla legalità insieme alle scuole.
“Scuola, cultura, legalità, riqualificazione degli spazi pubblici: questi progetti fotografano perfettamente la forza dell’Emilia-Romagna, con i valori e le ricchezze delle sue comunità locali- afferma il presidente Bonaccini-. A Gragnano la Regione ha contribuito ai lavori del polo scolastico, grazie a un Piano che mette a disposizione complessivamente 130 milioni di euro per rendere sempre più sicure e innovative le nostre scuole. Un ulteriore motivo di soddisfazione arriva dal vedere i cittadini di Calendasco riappropriarsi di un bene confiscato alla mafia. Quando ciò accade è una grande vittoria per tutti. Stiamo lavorando per sostenere il Comune nell’attività di recupero sociale di questo bene, così come stiamo facendo in tutto il territorio regionale: sono già 16 gli accordi di programma definiti per 9 beni immobili confiscati, con un contributo della Regione di oltre un milione di euro. Il recupero di beni sottratti alla criminalità organizzata- chiude Bonaccini- è uno degli impegni che abbiamo rafforzato nella nuova legge sulla legalità che abbiamo recentemente approvato”.
A Calendasco la visita è proseguita nella piazza e nel castello che l'amministrazione ambisce a rendere più belli con il posizionamento di illuminazione in stile e la riqualificazione degli antichi saloni dell'immobile, posto lungo il percorso della Via Francigena.
Successivamente, il presidente della Regione si è recato nel vicino Comune di Gragnano Trebbiense: qui oltre al polo scolastico, Bonaccini ha visitato il centro culturale per il quale l'amministrazione comunale ha predisposto un progetto di riqualificazione con l’obiettivo di dar vita ad una “Casa della cultura” con spazi per iniziative ed eventi.
I progetti
Presso l’edificio della scuola secondaria di primo grado di Gragnano sono in corso lavori di messa in sicurezza ed efficientemento energetico con la sostituzione dei serramenti, la realizzazione di un cappotto esterno, la collocazione dell’impianto di illuminazione a led e la posa della nuova pavimentazione della palestra. Le opere comportano una spesa di 495 mila euro di cui 345 mila finanziati dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del Piano di edilizia scolastica regionale che mette a disposizione oltre 130 milioni di euro in tre anni – tra fondi Bei, risorse statali e regionali – per pacchetto di 225 interventi. Ma non solo: con l’adesione del Comune di Gragnano al progetto SchoolNet, promosso dalla Regione, già dallo scorso anno sia la scuola secondaria di primo grado che la primaria del paese sono collegate alla banda ultralarga.
A Gragnano, l’amministrazione comunale ha predisposto un progetto di recupero del centro culturale, immobile oggi in precarie condizioni e inadatto ad ospitare iniziative di promozione turistica e territoriale. La sua ristrutturazione permetterebbe di dare vita ad una “Casa della cultura" con spazi per mostre, concerti, eventi, rappresentazioni teatrali.
Il capannone confiscato alla mafia a Calendasco, che sarà in parte utilizzato dal Comune come magazzino, è stato assegnato nel 2016 dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc). L’immobile ospitava una ditta di noleggio gru, in un’area complessiva di mille metri quadrati situata nella zona industriale di Ponte Trebbia, di cui era proprietario un imprenditore palermitano. L’amministrazione locale ha da subito coinvolto la popolazione, a partire dagli studenti, in una serie di iniziative sulla mafia e su come utilizzare l’edificio. Tra le attività proposte, percorsi di lettura in collaborazione con la biblioteca e l’inaugurazione di un apposito “Scaffale della legalità” nel centro di lettura municipale. Anche per l’anno scolastico 2016-17 è stato messo a punto un progetto di educazione alla legalità che ha trovato l’adesione da parte delle insegnanti.
Per quanto riguarda il Castello di Calendasco, una prima ristrutturazione servirà per ottenere una sala conferenze e un locale destinato a mostre e iniziative pubbliche, mentre in futuro si punta ad allestire il primo “Museo della Via Francigena piacentina”. E’ previsto il completamento delle opere di riqualificazione della piazza, che potrà diventare un palcoscenico a cielo aperto per eventi.