Case della salute, “Simbolo di medicina integrata e più vicina ai cittadini”

Si è tenuto questa mattina alla Sala Colonne dell’Ospedale di Piacenza l’incontro organizzato da Cgil, Cisl e Uil e dedicato alle “Case della salute”, aperto anche ai cittadini che vogliono capire che cosa accadrà con il passaggio ad un nuovo modello di sanità territoriale. Un momento per condividere con l’Ausl le conoscenze e le progettualità sulla “medicina d’iniziativa”, la cura della cronicità, la continuità assistenziale da assicurare alle comunità della Provincia di Piacenza, cioè su “le case della salute”.

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Le domande sono numerose: cosa si fa in una “casa della salute”? Come la si realizza in montagna? E in città? Per i 280.000 piacentini ci sarà uniformità di accesso? Se è nodo di una rete, qual è il rapporto con il “sociale”, e quale rapporto con gli ospedali? Quali patologie seguirà la “medicina d'iniziativa”? Quali sono i costi? E i tempi quali saranno? Al tavolo dei relatori medici Anna Maria Andena, Medico di famiglia, Mirella Gubbellini, Direttore Assistenziale Ausl e Giuseppe Gregori, Pediatra di libera scelta, oltre alla presenza del direttore generale della AUSL, Luca Baldino.

Pochi giorni fa una ricerca internazionale ha dato i voti alla sanità dell’Emilia Romagna: risulta al primo posto in Italia per qualità dell'offerta sanitaria e capacità di rispondere ai bisogni di salute della popolazione. Lo studio assegna all'Emilia-Romagna 7,3 punti (il range è da 1 a 10); seguono la Lombardia (7 punti), poi Toscana e Trentino Alto Adige. Un risultato di indubbio prestigio e, al tempo stesso, il segnale che c’è un margine di miglioramento, che forse è più a portata di mano di quanto non si creda, che vale certamente la pena di provare a raggiungere.

“Per Cgil, Cisl, Uil le case della salute prima di tutto devono essere la casa della prevenzione (anche come soggetto di diffusione di cultura della prevenzione: stili di vita, alimentazione) da un lato, casa della cura della cronicità, dall’altro. La casa della salute deve essere il centro propulsore della sanità territoriale del bacino che coinvolge. La casa del Dipartimento cure primarie ma anche della salute mentale e delle dipendenze patologiche. Il luogo della medicina d’iniziativa: cioè il posto in cui, per le patologie croniche oggi più diffuse (diabete, scompenso cardiaco, broncopneumopatie), si entri in un percorso di accompagnamento in cui è l’Azienda sanitaria che chiama i pazienti, cercando di prevenire gli eventi acuti. Case della salute come luogo in cui si viene chiamati per alcuni screening di prevenzione, per le vaccinazioni: servizi integrati, con equipe multifunzionali che siano in grado di intercettare e di seguire tutte le pluripatologie croniche che spesso interessano la popolazione anziana (e che se non adeguatamente seguita si trasformano in ospedalizzazione impropria) e che seguano tutte le patologie legate alla fragilità sociale, oggi sempre più diffusa. Ci vuole una visione organica di sanità territoriale, ci vuole un’assistenza continua che metta al centro le persone e, certamente, nessun territorio, ma specialmente nessuna persona, può rimanere fuori da questa rete territoriale di prevenzione, screening e accompagnamento nelle cronicità e nelle patologie di lunga assistenza. Una rete che deve essere sanitaria, ma anche sociale e che si interfacci all’assistenza domiciliare”.

“Nelle case della salute e nella costruzione di un modello organico e programmato di sanità territoriale i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta hanno un ruolo fondamentale, come il personale infermieristico ed educativo. Da qui la rilevanza dei relatori del convegno, medici come dott.ssa Anna Maria Andena – medico di famiglia, e dott. Giuseppe Gregori- pediatra di libera scelta. Il convegno ha inteso far esprimere il protagonismo di medici e operatori della sanità”.

L' Azienda, come risulta dalla relazione della dott.ssa Mirella Gubbellini – Direttore Assistenziale Ausl e dalla presenza ai lavori del direttore generale della AUSL, Luca Baldino, si dichiara pronta a dare supporto e incentivo a questa dinamica verso le Case della salute anche tenendo conto delle sollecitazioni affinché siano stanziati investimenti adeguati.