“La Prefettura ha inviato sette profughi alla Pellegrina senza nemmeno avvisarci”. La denuncia è di Giuseppe Chiodaroli, direttore della Caritas Diocesana di Piacenza. I fatti sono accaduti nel pomeriggio di ieri, giovedì 1 dicembre, quando i rappresentanti della struttura si sono ritrovati alcuni funzionari della Prefettura nel cortile della casa d’accoglienza “Don Venturini” alla Pellegrina, insieme a loro sette richiedenti asilo di origine somala, tutti maschi. "Dopo aver scaricato da un pulmino i profughi, i funzionari se ne sono andati lasciandoli lì senza spiegazioni" continua Chiodaroli.
“Non siamo stati avvisati per tempo – chiosa Chiodaroli – in quella struttura ci sono già otto profughi, con questi diventano 15 e vicino abbiamo la casa d'accoglienza Don Venturini che ospita ragazzi affetti da Aids. E’ una situazione complessa che andava gestita in un altro modo, è la prima volta che la Prefettura si comporta in questo modo con noi e speriamo non accada mai più. Non è questa la mia idea di accoglienza” continua il direttore della Caritas. "Noi abbiamo sempre dato il nostro apporto, non ci siamo mai tirati indietro e siamo sempre stati in prima linea, non meritiamo trattamenti così superficiali. Non li meritiamo noi ma soprattutto non li meritano i migranti che arrivano: non sono oggetti da sistemare, sono esseri umani, e noi abbiamo il dovere di accoglierli con dignità. Trattarli così mette in difficoltà noi e priva della dignità questi ragazzi".
La Caritas attualmente gestisce l’accoglienza di 49 migranti: oltre ai 15 della Pellegrina, altri 13 nella struttura dei Frati in via delle Crociate, sei alla parrocchia del Corpus Domini, tre nella parrocchia di San Savino, tre dalle suore Carmelitane, sei divisi tra Fiorenzuola e Fontana Fredda e infine due nella parrocchia di San Vittore.