A seguito dell’esplosione della Raffineria Eni di Sannazzaro (Pv), Arpae Emilia-Romagna si è immediatamente attivata per verificare gli eventuali effetti dell'incidente sulla qualità dell’aria in territorio Piacentino, distante 50 km dall'area interessata. Oltre al consueto monitoraggio eseguito presso le 5 stazioni fisse di Besenzone, Corte Brugnatella, Lugagnano Val D’Arda, Piacenza Parco Montecucco e Piacenza Giordani-Farnese, relativamente a polveri fini (PM2,5 e PM10), ozono, benzene, monossido di carbonio, biossido di zolfo e biossido d’azoto, sono stati attivati due mezzi mobili: uno presso Castel San Giovanni (Pc), il punto più vicino a Sannazzaro de' Burgondi, e uno presso il Polo logistico di Montale (Piacenza), mezzo questo dotato di contaparticelle e di un analizzatore di black carbon (prodotto dalla combustione incompleta di prodotti petroliferi pesanti), strumenti fondamentali per monitorare gli effetti di incidenti di questo tipo. Nella mattinata di venerdì 2 dicembre saranno disponibili i primi risultati.
Sotto costante controllo, da parte di Arpae, anche i venti, che immediatamente dopo l’esplosione erano molto limitati (velocità inferiore al metro al secondo) e di direzione variabile, situazione che ha per ora evitato che i fumi raggiungessero il Piacentino.