Islam, in arrivo la prima mappatura delle “moschee” attive in Emilia Romagna

Libertà di culto e trasparenza. Conoscere per non avere paura, per vivere in una società dove ogni cittadino abbia ben chiari i propri diritti e anche i propri doveri. Un piccolo tassello per dare piena attuazione al valore della libertà di culto e di uguaglianza di tutti i cittadini, sancito dalla Costituzione della Repubblica italiana. Il 15 dicembre prossimo, nella sala polivalente "Guido Fanti" dell’Assemblea legislativa regionale in viale Aldo Moro 50, a Bologna, verrà presentata la Prima mappatura dei luoghi di culto islamici in Emilia-Romagna. L’appuntamento è a partire dalle ore 9,30, con l’inaugurazione di una mostra fotografica sulla comunità islamica di Bologna realizzata e messa a disposizione dell’Assemblea dal fotografo Andrea Brintazzoli. A seguire, dopo i saluti della presidente dell’Assemblea legislativa Simonetta Saliera e dell’arcivescovo petroniano Matteo Maria Zuppi, ci sarà l'illustrazione della ricerca curata dall’Osservatorio per il pluralismo religioso e dal Gris (gruppo di ricerca e informazione socio religiosa) che opera insieme a importanti atenei italiani quali l’Alma Mater di Bologna, l’università cattolica del Sacro Cuore di Milano, l’università di Palermo e l’università La Sapienza di Roma.

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La ricerca, di cui verranno resi pubblici i risultati durante il convegno, rappresenta la prima puntuale e analitica mappatura dei luoghi di culto e delle loro caratteristiche tra il Po e l’Adriatico: non solo una mappatura geografica, ma un’analisi delle diverse tendenze culturali dei vari luoghi di culto e uno spaccato della vita che attorno ad essi si struttura.

“Come Assemblea legislativa abbiamo accettato l’invito dell’Osservatorio sul pluralismo religioso e della Comunità islamica di Bologna, abbiamo voluto patrocinare e organizzare questa giornata di studi", spiega la presidente Saliera. "La conoscenza reciproca, l’assunzione delle rispettive responsabilità e soprattutto la trasparenza e il rispetto sono i fondamenti per contribuire a rimuovere gli ostacoli e le paure che ancora impediscono una civile convivenza tra persone di fedi diverse”. Saliera ricorda poi come “compito delle istituzioni è quello di operare perché si possa costruire una società dove ogni persona ha ben chiaro che la convivenza è riconoscere agli altri la stessa dignità che vorremmo fosse riconosciuta a noi stessi”.

La giornata di studi vedrà la partecipazione di accademici come Giuseppe Ferrari, presidente dell’Osservatorio sul pluralismo religioso, Stefano Allevi, docente di Sociologia all’università di Padova, Pino Lucà Trombetta, direttore dell’Osservatorio sul pluralismo religioso e docente alla facoltà di Scienze della formazione dell’università di Bologna, e di Yassine Lafram, coordinatore della Comunità islamica di Bologna. Il convegno gode del patrocinio dell’Assemblea legislativa regionale dell’Emilia-Romagna, del Comune di Bologna e della facoltà di Scienze della formazione dell’Università di Bologna.