Dopo il successo al Festival del Diritto, ritorna in scena a Piacenza lo spettacolo “Veleia amor mi”, recitato in lingua latina e italiana e interpretato dagli studenti del Liceo “Respighi” di Piacenza che con Teatro Gioco Vita hanno lavorato per dare voce e gesti alle immagini del passato e attraverso il teatro interpretare la storia e la ricchezza archeologica di un territorio. Appuntamento per tutto il pubblico sabato 19 novembre alle ore 20.30 al Teatro Gioia di Piacenza, una sorta di anteprima dell’edizione 2016/2017 di Pre/Visioni, la sezione del cartellone Altri Percorsi della Stagione di Prosa “Tre per Te” del Teatro Municipale di Piacenza dedicata ai giovani artisti delle scuole di teatro, ai laboratori e alle azioni teatrali, proposta da Teatro Gioco Vita e Associazione Amici del Teatro Gioco Vita con il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
“Veleia amor mi” va in scena anche per le scuole nel cartellone della Rassegna “Salt’in Banco”: lo spettacolo è in programma giovedì 17 e venerdì 18 novembre alle ore 10 e mercoledì 23 novembre alle ore 10.30, sempre al Teatro Gioia.
“Veleia amor mi” è una creazione che mette al centro i bellissimi scavi della città romana, la lingua latina e la dignità dell’uomo, con l’obiettivo di farci immergere nella vita reale del municipium di Veleia Romana valorizzando in particolare la tabula alimentaria, ottimo esempio offerto dal passato di un provvedimento di governo che, in nome della dignità, si preoccupa anche degli ultimi. La drammaturgia è di Flavio Ambrosini da un’idea di Marina Avanzini. Il progetto teatrale e la regia sono di Nicola Cavallari, il progetto didattico del Liceo “Respighi” con i docenti Marina Avanzini (referente), Lucia Bacciocchi, Patrizia Datilini, Alessandro Manfredi, Maria Grazia Marcotti, Emanuela Sindaco. In scena un attore d’eccezione, Umberto Petranca, a fare da anfitrione. A lui si affiancherà un nutrito cast di studenti: Emanuela Braghieri, Simone Buonvento, Camilla Calandri, Marco Dallavalle, Stefano Lucchini, Gautier Marchetti, Luca Monnet, Amela Nasic, Michele Orlandi, Elia Perli, Aurora Piso, Gaia Platè, Viola Quagliaroli, Angela Sfolcini, Carola Ugolotti. Le musiche sono composte ed eseguite dal vivo da Tempus Fugit Percussion Ensemble del Conservatorio “G. Nicolini” di Piacenza (Francesco Brianzi, Tommaso Franguelli, Yungshang Bao, Francesco Lupo). Le coreografie sono firmate da Simona Gnarini. Le videografie utilizzate durante lo spettacolo (a partire da materiali video dei reperti e degli scavi) sono curate da un gruppo di studenti del Liceo “Respighi” con il coordinamento di Daniele Timpano. Collaborano all’allestimento Debora Migliavacca Bossi (assistente alla regia), Tania Fedeli (costumi), Andrea Cavarra (maschere), Roxana Placane (trucco), Alessandro Gelmini (luci e fonica), Davide Giacobbi (scenotecnica).
Il progetto è comunque frutto di interventi e contributi da parte di diverse classi del “Respighi” (2A, 3A, 4A, 2C, 4C, 3E, 4E, 2L, 3L, 4L, 5G) ed è stato possibile grazie a molteplici collaborazioni (la dirigente scolastica Simona Favari, il Presidente del Consiglio d’Istituto Roberto Antenucci e il Dipartimento di Lettere del Liceo “Respighi”, il Comune di Piacenza e l’Assessore alla Cultura Tiziana Albasi, il Comune di Lugagnano per l’accoglienza sul sito archeologico, l’archeologa Anna Stevani, l’associazione culturale Arte e Pensieri, il dirigente del Polo Museale dell’Emilia Romagna Mario Scalini, il dirigente della Soprintendenza Archeologica dell’Emilia Romagna Luigi Malnati).
L’intreccio è giocato su una storia d’amore tra due ragazzi. Il giovane tessalo Alexandros conosce a Zante la bellissima Pulcherrima e tra i due, con il favore degli dei, scocca la scintilla. Ma, come accade per tutti gli amori estivi, la fanciulla, terminate le vacanze, deve tornare nella sua città d’origine, Veleia, che si trova “apud Placentiam”. D’altra parte si sa: nulla separi ciò che gli dei unirono. Così, grazie ad un conoscente veleiate del padre, Alexandros parte alla volta di Veleia per ritrovare la sua amata e prometterle amore eterno. Qui viene condotto per la città dal servo del suo ospite, che gli mostra il mercato, il foro, la scuola, il teatro, le terme, la tabula alimentaria… Ma il giovane ha in mente solo Pulcherrima. Imbrogli, travestimenti, magistrati, farabutti, pranzi trimalcionici, servi, padroni, vecchi e giovani sono gli ingredienti di questa divertente commedia dal sapore plautino. Uno spettacolo dal gusto particolare: la drammaturgia di Flavio Ambrosini mescola sapientemente la lingua italiana con la lingua latina. Un testo estremamente fluente che ci ricorda, se fosse necessario, quanto i nostri costumi e il nostro parlato non siano poi così distanti da quelli dei nostri avi. Oltre a divertirsi, il pubblico potrà apprezzare il complesso lavoro storico e culturale di cui la nostra commedia è pervasa: a partire, ovviamente, dalla tabula alimentaria di Traiano rinvenuta appunto a Veleia. Il tutto per farci immergere, come attraverso una sorta di macchina del tempo, nell’antico mondo veleiate grazie a una commedia che intratterrà amabilmente il pubblico.