Baracchino, stop alla demolizione. Il Comune: “La nostra decisione non cambia”

Stop alla demolizione del Baracchino di piazzale Genova. Il giudice civile Antonino Fazio ha accolto il ricorso presentato dal difensore del locale, l’avvocato Emanuele Solari, e ha diffidato l’amministrazione comunala dal proseguire la dismissione del chiosco, già iniziata in questi giorni. La sentenza è valida fino al 6 dicembre, data in cui il giudice terrà la prossima udienza. Nel frattempo Fazio ha invitato le parti a trovare un accordo, in termini tecnici “una bonaria risoluzione della controversia”.

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L’amministrazione comunale si è detta intenzionata a rimuovere il chiosco dal momento che il titolare, Marco Bertorelli, non avrebbe mai provveduto al rinnovo dell’autorizzazione all’occupazione di suolo pubblico, ricevuta il 29 luglio del 2002 e scaduta il 29 luglio 2011. L’amministrazione, allo stesso tempo, esclude il Rue, Regolamento urbanistico edilizio, come motivazione alla base della decisione.

Bertorelli invece racconta di aver ricevuto una comunicazione in cui il Comune avrebbe spiegato che erano venuti meno i canoni per avere una concessione edilizia nuova, perché il Baracchino non rientrava nei parametri definiti dal nuovo Rue (regolamento urbanistico edilizio): chioschi come questo ma di una superficie massima di 20 metri quadrati.

A seguito del ricorso presentato dal gestore sull’ordinanza di smantellamento del chiosco-bar “Baracchino”, il Giudice civile del Tribunale di Piacenza, Antonino Fazio, ha disposto la sospensione provvisoria con effetto immediato, fino all’udienza del 6 dicembre, quando il giudice entrerà nel merito della situazione, l’Amministrazione Comunale afferma quanto segue.

“L’Amministrazione prende atto della decisione del giudice e sospende qualsiasi intervento di smantellamento in attesa del pronunciamento definitivo del Tribunale. Ci saremmo meravigliati se il Giudice non avesse sospeso l'ordinanza senza tuttavia entrare nel merito dovendo giustamente avere il tempo di leggere le carte, non potendo decidere su due piedi e in ogni caso ribadiamo la convinzione che la fondatezza delle ragioni del Comune sarà riconosciuta. Per questo tutto ciò non modifica la decisione assunta – anche in base a quanto scritto dall’Avvocatura Comunale – di smantellare, una volta avuto il via dal Tribunale, il chiosco-bar per tutelare un luogo storico della città, garantendone la fruizione nel pieno rispetto delle regole”. Aggiunge: “Il ricorrente nonostante le ripetute sollecitazioni ricevute, non ha mai provveduto al rinnovo dell’autorizzazione all’occupazione di suolo pubblico, ricevuta il 29 luglio del 2002 e scaduta il 29 luglio 2011 proseguendo la sua attività in modo abusivo per ben cinque anni. Inoltre il provvedimento di demolizione del chiosco, nulla ha a che vedere con presunti divieti sanciti dal Regolamento urbanistico edilizio. L'attuale struttura è fuori legge sotto diversi aspetti: per aver occupato abusivamente suolo pubblico molto più ampiamente della vecchia concessione, per non essere in regola sotto l'aspetto sanitario, né rispetto al codice della strada come vicinanza ad un grande incrocio; infine d'estate con i tavoli esterni intralcia la circolazione dei pedoni, senza aver mai corrisposto il dovuto canone, pertanto l’Amministrazione si attiene a quanto stabilito dal Tribunale di Piacenza, in attesa di poter agire come stabilito e cioè smantellando il manufatto”.