Il diabete coinvolge anche i bambini. In occasione della giornata mondiale dedicata a questa dilagante patologia, i professionisti della Pediatria di Piacenza colgono l’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle problematiche che coinvolgono quelle famiglie che devono fare i conti con la malattia dei piccoli. Il reparto diretto da Giacomo Biasucci segue 65 pazienti, piacentini e lombardi, con un team dedicato, che vede lavorare insieme medici, infermieri, dietiste e psicologi.
“In particolare – spiega Sara Riboni, referente aziendale per la Diabetologia pediatrica – abbiamo voluto dedicare un’iniziativa ai genitori di minori insulino dipendenti, trattando uno degli argomenti cardine per la gestione dei pazienti: l’alimentazione”. “L’incidenza della malattia – aggiunge l’esperta – è in continuo aumento”. Eppure, in fascia pediatrica l’esistenza del diabete è poco frequente e quindi troppo spesso riconosciuta con ritardo. Prevalentemente si tratta del diabete di tipo 1, causato dall’incapacità dell’organismo di produrre insulina che deve quindi essere somministrata più volte al giorno. Non dipende dal cibo, né dai dolci.
Quali sono i campanelli d'allarme che possono far scattare il dubbio ai genitori? “Bere tanto e urinare tanto: in presenza di questi sintomi è necessario recarsi immediatamente dal proprio medico, perché è sufficiente un esame delle urine o una prova della glicemia raccogliendo una goccia di sangue dal polpastrello delle dita per fare una diagnosi”
“Se queste avvisaglie non vengono riconosciute in modo tempestivo l’organismo subisce delle profonde modificazioni metaboliche che posso portare a un’alterazioni del respiro, dello stato di coscienza fino al coma. Questo accade perché un bambino con diabete è incapace di produrre insulina perché le cellule che se ne devono occupare sono completamente distrutte”.
Se la presenza della malattia viene accertata, a bimbi e ragazzi affetti da diabete vengono garantite oggi in Pediatria tutte le opportunità terapeutiche dei maggiori centri nazionali, evitando alle famiglie lo spostamento verso altre province. Il team dedicato, nel quale operano insieme medici, infermieri, dietiste e psicologi, fornisce tutta l'assistenza necessaria.
L'impegno del reparto non riguarda solo la presa in carico dei piccoli pazienti ma è allargato anche a sostenere bambini e ragazzi per aiutarli a convivere al meglio con la malattia nel loro quotidiano. “Per curare bene il diabete – prosegue la dottoressa Riboni – è necessario favorire l’acquisizione di uno stile di vita sano, con particolare attenzione a una alimentazione varia ed equilibrata”. “Nell’ambito di un’alimentazione corretta, oggi non è più necessario dare diete rigide e proibitive ma è molto importante educare i pazienti e i loro familiari a riconoscerei diversi componenti presenti nel pasto, con particolare riferimento ai carboidrati, e a imparare a identificarli”. La quantità di insulina che deve essere somministrata , infatti, è proporzionale alla quantità di carboidrati assunti.
Per meglio approfondire l’argomento, oltra alla conoscenza teorica che viene effettuata in ospedale al momento del ricovero e durante i controlli ambulatoriali, l’equipe ha avviato una collaborazione con dell’istituto alberghiero Marcora per affrontare l’argomento da un punto di vista più pratico. Questa mattina, al campus in strada Agazzana, gli studenti delle classi 5A e 5B hanno avuto l’opportunità di frequentare un corso teorico pratico sulla conta dei carboidrati. I ragazzi, affiancati dagli insegnanti Debora Saccardi e Matteo Anselmi, hanno imparato come riconoscere gli alimenti che contengono questi nutrienti e a valutare il contenuto attraverso le etichette nutrizionali. La mattinata di approfondimento, condotta dalla dottoressa Riboni insieme alla dietista Chiara Perri, si è conclusa con l’esecuzione di ricette con valutazione del contenuto di carboidrati. Il corso di formazione è stato promosso dalla Pediatria in collaborazione con il Servizio Dietetico Ausl, l’Associazione autonoma diabetici piacentini, Mondo Giovani e l’istituto Raineri Marcora.
“Sabato la nostra iniziativa prosegue – spiega Carlo Fantini, presidente del sodalizio – con un altro incontro dedicato alle famiglie con minori insulino dipendenti”. L’appuntamento è dalle 9 alle 12, nell’aula magna dell’istituto alberghiero Marcora. “Sono invitati bambini e adolescenti con diabete e ai loro genitori: cercheremo di capire cosa e quanto abbiamo nei piatti”. Gli esperti Ausl, nell’occasione, si avvarranno dei 29 studenti delle due classi quinte che oggi si sono formati sulla conta dei carboidrati.
“Il diabete in pediatria si manifesta in modo improvviso – concludono i professionisti dell’equipe Ausl – e spesso è una diagnosi con cui si impara a convivere ma difficile da accettare”. “Talvolta può essere difficile combinare una buona qualità della cura nel rispetto di una buona qualità di vita – aggiungono dall’associazione – specie nei bambini molto piccoli e negli adolescenti. Il diabete rappresenta una “fatica” in più nella fase tumultuosa dell’adolescenza in cui spesso diventa un impiccio”. “Incontri come quello di sabato – aggiungono la psicologa Martina Rossetti – possono quindi essere preziosi per i genitori per affrontare al meglio la quotidianità”. Dell’equipe fa parte anche il personale infermieristico degli ambulatori pediatrici: la referente per il diabete è Monica Metti.