Sono 8.355 le imprese artigiane operanti nel territorio provinciale, fanno parte di un patrimonio di imprese la cui numerosità si sta via via assottigliando. Rispetto al mese di settembre del 2015, infatti, sono state 118 le aziende artigiane venute meno, pari ad una percentuale dell’1,4%. Dal 2010 ad oggi la riduzione in questo insieme di imprese è stata del 10%.
Un contributo di rilievo a questa contrazione è dato dalle imprese artigiane attive nell’edilizia il cui numero è calato di 102 soggetti; continuo e costante anche il decremento a carico delle aziende inserite nel settore di trasporti e del magazzinaggio (-22 aziende). Hanno invece registrato un aumento consistente in termini percentuali le aziende del settore dei servizi alle imprese (+8,5%, pari a 18 imprese in più) e delle altre attività dei servizi (+2%, ovvero +21 aziende).
In termini demografici si osserva che, nel corso dei primi 9 mesi del 2016, le iscrizioni sono state 387 ma le cessazioni 463: il saldo demografico non può che essere negativo, per 76 unità. Nonostante – come già segnalato- il settore edile stia conoscendo una riduzione del numero di imprese registrate, ancora sono ben 168 le iscrizioni nel settore formalizzate nel corso dell’anno. Sessantanove iscrizioni fanno riferimento al settore delle altre attività dei servizi, 55 a quello delle attività manifatturiere. Il confronto con quanto avvenuto nello stesso periodo del 2015 consente di ricavare un esile, ma pur sempre presente, segno positivo: l’anno scorso infatti le iscrizioni erano state 361 (26 in meno) e le cessazioni 491 (28 in più), il risultato complessivo quindi era stato più negativo.
Che ci sia una crisi generalizzata all’interno del settore è testimoniato dal risultato che si è evidenziato anche in altri territori, le province limitrofe così come la regione e l’intero Paese. Il segno della variazione tendenziale è costantemente negativo, complessivamente in Italia la riduzione si è concretizzata in 18.908 aziende in meno, nel corso di un anno.
A Piacenza nel corso dei primi tre trimestri 2016 l’85,5% delle iscrizioni ha interessato ditte individuali, il 7,7% società di capitale ed il 6,7% società di persone. Il tessuto economico artigiano è composto per il 77,3% da ditte individuali, per il 17,4% da società di persone e per il 5% circa da società di capitale. I movimenti demografici dell’anno si sono pertanto differenziati rispetto allo status quo, mostrando che la forma giuridica delle società di persone sta mano a mano perdendo rilevanza. A questo proposito potrebbero avere una rilevanza nel giustificare queste scelte anche alcune decisioni normative che incentivano le società di capitale (come le srl a capitale ridotto e le start up innovative).