Nel corso del terzo trimestre dell’anno il registro delle imprese ha acquisito 293 iscrizioni di impresa ed ha registrato 230 cessazioni. Il saldo trimestrale è quindi positivo e fornisce un tasso di crescita dello 0,21%. Nonostante questo dato favorevole, allargando lo sguardo all’intero scorcio d’anno la differenza tra cessazioni ed iscrizioni mantiene segno negativo. La consistenza complessiva della compagine imprenditoriale piacentina è di 30.075 realtà, 87 in meno della fine 2015. Si è così tornati alla numerosità delle imprese dell’anno 2000. Le imprese attive sono in tutto 26.881, 991 quelle in scioglimento lo liquidazione, 508 sono invece interessate da procedure concorsuali.
Il settore numericamente più ampio è stabilmente quello del commercio (conta 6.816 imprese), anche se –rispetto al dato di settembre 2015- è stato interessato da una riduzione di 38 unità. Restando al commento sulle consistenze, fanno seguito al commercio l’agricoltura (5.240 unità) e le costruzioni (4.965). Analogamente al caso precedente anche in questi ambiti il numero di aziende registrate sta seguendo un trend decrescente. Per effetto di questo andamento l’incidenza dei due settori sul totale delle imprese registrate è in diminuzione.
Risultano invece in crescita alcuni ambiti di attività ascrivibili al settore terziario: servizi alle imprese, servizi alle persone, attività artistiche, sportive e di intrattenimento, istruzione, attività finanziarie ed assicurative, alloggio e ristorazione.
Se è vero che il numero totale di imprese registrate a Piacenza è sostanzialmente lo stesso che avevamo osservato nel 2000, è altrettanto vero che questa popolazione imprenditoriale ha modificato le proprie caratteristiche fondamentali. Nel 2000 le imprese individuali erano il 62,8% del totale a fronte del 35% di società, oggi il 40,1% delle imprese è costituito in forma societaria ed il peso delle individuali è sceso al 57,3%. Fotografando il dato di settembre osserviamo che il 27,8% delle aziende ha connotazione artigiana mentre le imprese femminili ne rappresentano il 21,6%. È qualificabile come una impresa straniera il 10,8% del totale, è giovanile il 7,4%.
La diminuzione che ha interessato il tessuto imprenditoriale piacentino è visibile anche in altri contesti territoriali. Nell’area vasta nella quale è collocata la nostra provincia la differenza tra le imprese registrate al 30 settembre 2015 ed al 30 settembre 2016 è costantemente negativa con l’eccezione di Parma, dove si rileva un piccolo segno positivo (+13, pari ad una variazione dello 0,03%).