Frana rischia di inghiottire una frazione di Gropparello, tecnici al lavoro

L’abitato di Carini, piccola frazione nel comprensorio del Comune di Gropparello, vive il rischio di entrare nella lunga lingua di frana che sta interessando l’intero versante al di sopra delle case a partire dal cimitero di Obolo. L’allarme è arrivato direttamente dai residenti, che ancora presidiano il piccolo centro montano e che hanno segnalato la ripresa dei movimenti franosi, smottamenti e numerose infiltrazioni di acque piovane che minano alla radice la solidità del terreno facendo slittare a valle tutto ciò che è situato nell’ampio perimetro in cui si sta sviluppando. In questo caso il movimento erosivo – che ha notevolmente abbassato anche il livello del terreno – è iniziato all’interno della pedice boschiva rendendo così arduo lo stesso iniziale monitoraggio. Ad occhio nudo ora si nota un imponente distaccamento del terreno, un fenomeno cosiddetto “taglio di frana” che percorre diverse decine di metri proprio nell’area poco al di sopra delle abitazioni della frazione di Carini. Stamane, il direttore generale del Consorzio di Bonifica di Piacenza Bonacini insieme al sindaco del Comune di Gropparello Ghittoni, i tecnici consortili Fulgoni e Mussi e alcuni residenti hanno effettuato un sopralluogo tecnico al fine di predisporre un adeguato piano di intervento che possa mitigare il rischio per l’abitato. Nel 2013 per opera del Consorzio era stato eseguito un intervento del tratto con una mirata regimazione delle acque superficiali, si era provveduto anche alla pulizia dei canali da pietre e da arbusti che potevano ostruire il normale deflusso delle precipitazioni, incrementando al contempo l’erosione. Oggi però la situazione è diversa anche conseguentemente ai repentini cambiamenti climatici e al peggioramento degli eventi meteorici e alluvionali improvvisi e violenti: “ La frana – ha commentato il Sindaco Ghittoni – è di proporzioni notevoli e oggi Comune e Consorzio di bonifica sono qui per cercare una collaborazione che salvi questo tratto e che possa diventare di esempio per l’intero Appennino che sta soffrendo. Questi abitanti, come il Giovanni Schiavi, classe 1930, sono l’ultimo baluardo per queste aree che hanno bisogno di persone in grado di segnalare in tempi utili i movimenti della terra. Ringrazio il Consorzio per la celerità dimostrata”. Segnalazione che il Consorzio ha colto nell’immediato per arginare le criticità: “Siamo intervenuti subito per comprendere il rischio soprattutto per le zone abitate essendo una frana per dimensioni piuttosto ampia – ha rimarcato il direttore del Consorzio di Bonifica di Piacenza Bonacini. – in una situazione di dissesto diffuso il Consorzio riceve tante segnalazioni e le nostre priorità sono rivolte prima di tutto alla salvaguardia delle abitazioni e quindi delle comunità. A Carini faremo subito un’analisi approfondita della situazione per dare qualche sicurezza in più sig. Schiavi e alla sua famiglia che non solo abitano la frazione, ma che insieme ad alcuni altri residenti rimasti la presiedono nel vero senso della parola”.

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