Poste Italiane non sia ceduta in mani private, 4 novembre sciopero generale

I sindacati nazionali SLP-CISL, SLC-CGIL, FAILP-CISAL, CONFSAL-COM e UGL-COM hanno proclamato un mese di blocco delle prestazioni straordinarie e aggiuntive dal 24 ottobre al 23 novembre 2016 e una giornata di sciopero generale nazionale per il 4 Novembre 2016. L’obiettivo è scongiurare la svendita di un’altra quota di Poste Italiane, azienda che per il suo ruolo pubblico, non può e non deve essere ceduta totalmente in mani private. A tal fine i sindacati chiedono il ritiro del provvedimento presente in parlamento che prevede la ulteriore privatizzazione di Poste Italiane. Il rischio sarebbe quello di una totale finanziarizzazione del Gruppo, il decadimento del servizio pubblico universale, lo scorporo dei servizi postali e pesanti ricadute occupazionali ingestibili dal punto di vista sociale. Inoltre i sindacati chiedono il mantenimento dell’unicità aziendale.

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Uno sciopero per protestare contro il nuovo modello impostato dalla legge e dall’AGCOM, del recapito a giorni alterni. Un modello che prevedeva una fase sperimentale, per apportare tutti i correttivi necessari, una serie di investimenti in logistica integrata, nel settore dell’e-commerce e dei pacchi. “Invece per l’AD tutto funziona benissimo e continua a procedere in tutte le realtà, incurante del decadimento della qualità del servizio e delle proteste dei cittadini e delle iniziative di protesta dei sindacati in tutte le regioni” si legge in una nota.

I sindacati denunciano poi le “continue e pesanti pressioni commerciali del Settore Mercato Privati. L’azienda cambia i prodotti, acquista nuove aziende e per spingere sui suoi progetti passa sopra i lavoratori”. Vi sono poi altre problematiche come la mancata definizione degli organici degli uffici postali, le reiterate minacce ai lavoratori e contro l’uso indiscriminato dei provvedimenti disciplinari, l’atteggiamento negativo e arrogante dell’azienda al tavolo del rinnovo contrattuale che sta, di fatto, impedendo il veloce rinnovo del CCNL.