Ricorre in appello, pena raddoppiata per Dario Rizzotto. Parliamo del 37enne accusato di aver ucciso la compagna, Daniela Puddu, gettandola dalla finestra della sua abitazione di Fiorenzuola. I fatti risalgono al 14 giugno 2014. In primo grado Rizzotto era stato condannato a 11 anni con l’accusa di omicidio preterintenzionale. In Corte di Appello a Bologna i giudici hanno però cambiato l’accusa in quella ben più grave di omicidio volontario, alzando la pena a 21 anni e confermando il risarcimento di 30mila euro per la famiglia della vittima. Rizzotto ha sempre sostenuto di essere innocente ed estraneo alla morte della compagna.
L’omicidio era avvenuto la sera del 14 giugno 2014 in via Illica a Fiorenzuola. Poco dopo le 23,30 Daniela Puddu cadde dalla finestra della camera da letto al terzo piano della sua abitazione. Morì sul colpo. Con lei in casa c’era il fidanzato Rizzotto. Poco prima, stando alle dichiarazioni di molti testimoni, tra i due vi fu una lite violenta, non certo la prima di un legame sentimentale nato da poco, ma già molto burrascoso. Il 37enne siciliano venne arrestato qualche giorno dopo. Nel corso del processo il piemme Roberto Fontana chiese 22 anni di carcere per omicidio volontario, ma la Corte derubricò il capo d’imputazione in omicidio preterintenzionale concedendo le attenuanti generiche: Rizzotto non voleva uccidere Daniela.
Oggi, mercoledì 5 ottobre, l’ennesima svolta che ha lasciato di sasso Rizzotto e il suo legale Andrea Bazzani: quest’ultimo ha già annunciato di voler ricorrere in cassazione.