Sanzioni per 25mila euro, 13 lavoratori in nero, 12 aziende irregolari. E' il bilancio dei controllo messi in atto dalla Direzione Territoriale del Lavoro insieme al Comando provinciale del Corpo Forestale dello Stato ad agosto e settembre, controlli che si sono concentrati sulle aziende agricole dedite alla raccolta dell'uva e del pomodoro. Sono state 32 le aziende ispezionate, 12 quelle trovate irregolari per vari motivi, per due di queste è stata sospesa l'attività dal momento che i lavoratori in nero rappresentavano il 20 per cento del totale. Altre 5 sono state trovate regolari, per altre 15 sono ancora in corso accertamenti. Sono stati invece 200 i lavoratori controllati, 13 quelli trovati in nero.
Tra i casi più eclatanti quello di un'azienda vitivinicola di Castell'Arquato, ispezionata il 23 settembre scorso. La vendemmia era coordinata da una cooperativa creata e diretta da indiani che stava impiegando 7 lavoratori in nero su un totale di 13 impiegati complessivi, anche loro di nazionalità indiana. Di questi 7 due avevano per di più il permesso di soggiorno scaduto, altri quattro erano profughi. Gli ispettori del lavoro hanno sospeso l'attività e invitato il titolare della cooperativa a regolarizzare le posizioni dei lavoratori in nero. Discorso diverso per i profughi: i richiedenti asilo, infatti, possono lavorare, ma solo dopo lo svolgimento di determinate pratiche burocratiche sulle quali la direzione territoriale sta cercando di fare luce. Inoltre sono stati avviati contatti conl'Ausl per segnalare le posizioni di tutti i lavoratori, anche quelli regolari, dal momento che il documento di valutazione del rischio (DVR) deve essere sempre posseduto da chi impiega personale alle proprie dipendenze e deve riferirsi a tutti i lavoratori. Dagli accertamenti è emerso che, mentre l'azienda agricola aveva redatto il DVR, lo stesso non era stato fatto dalla cooperativa appaltatrice.