Appare decisamente positivo il comportamento delle esportazioni piacentine al termine del primo semestre del 2016. Il confronto con lo stesso periodo del 2016 fa rilevare un incremento pari al 12,9%. L’esame di questo risultato scomposto a livello settoriale mostra una crescita interessante per macchinari (+12,4%), mezzi di trasporto (+15,7%), apparecchi elettrici (+16,6%) ed ancora computer (+56,5%). Il segno è invece negativo per metalli di base e prodotti in metallo (-6,3%) ed alimentari (-7,1%). E’ tornato a crescere –del 16,1%- anche il settore dell’abbigliamento che, come noto, riflette l’andamento delle vendite di aziende che non producono a Piacenza ma hanno nella nostra provincia i punti di commercializzazione verso l’estero.
Le importazioni, a loro volta, sono cresciute di 4,4 punti percentuali. A fine giugno l’interscambio complessivo di Piacenza si è attestato a 3.898 milioni di euro, con il contributo di 1.870 milioni di euro di importazioni e 2.027 milioni di euro di esportazioni. L’analisi territoriale fa emergere il buon risultato piacentino. Anche altre province hanno visto un aumento delle esportazioni; la variazione è stata a due cifre per Lodi mentre per Parma e Reggio Emilia ha raggiunto livelli più contenuti.
Germania e Francia si mantengono stabilmente ai vertici della graduatoria dei Paesi verso i quali vengono spedite le merci in partenza da Piacenza. Nel primo semestre 2016 vi è stato un flusso piuttosto consistente verso l’Algeria. Il valore dei beni esportati verso questo territorio è passato da 32 milioni di euro a 143 milioni di euro. Nonostante il Medio Oriente conservi un peso rilevante nella suddivisione per aree dei flussi di esportazione, tra il giugno 2015 ed il giugno 2016 si sono ridotte in misura significativa le esportazioni verso Arabia Saudita ed Oman. Una battuta d’arresto ha interessato anche gli Stati Uniti (-16,2%).
Scomponendo la massa dei beni venduti oltre confine per categoria di prodotto troviamo al primo posto gli articoli di abbigliamento, subito seguiti da diverse tipologie di macchine. Vero è che se le voci relative alle macchine vengono sommate la cifra che ne deriva risulta di gran lunga la più elevata.
Concentrando l’attenzione sul paniere dei prodotti alimentari esportati da Piacenza si può notare come il risultato negativo registrato (-7,10%) sia frutto della contemporanea riduzione delle vendite per i prodotti delle industrie lattiero casearie (-2,14%), della frutta e ortaggi lavorati e conservati (-2,72%) ed ancora della carne lavorata e conservata e dei prodotti a base di carne (-14,65%).